La tradizione vince ancora
I dati Mediapulse vedono un pubblico stabile o in crescita per radio e televisione
In più davanti alla tv e più a lungo: Svizzera italiana in controtendenza rispetto al resto della Confederazione. Con soddisfazione non solo della Rsi, ma anche di Rft, TeleTicino e Radio3i.
Le nuove tecnologie piacciono e l’offerta digitale online conquista sempre più persone. Tuttavia i dati Mediapulse per il secondo semestre 2018, resi pubblici ieri, mostrano che i media tradizionali reggono e anzi avanzano, per penetrazione (la percentuale di popolazione che guarda la tv o ascolta la radio) e consumo (quanti minuti di visione rispettivamente ascolto). Rispetto a un anno prima, la tv ha visto incrementare di 1 punto la quota delle persone raggiunte (dal 73 al 74%) e di 4 minuti il volume di fruizione. Per la radio, un cambio nel sistema di rilevamento di Mediapulse rende impossibile il confronto con il 2017, ma guardando all’evoluzione tra i due semestri del 2018 si nota che la penetrazione è passata dall’85 all’87,3% e i minuti di fruizione addirittura da 90 a 101. Certo, difficile estrarre da questi dati tendenze generali, anche perché nel resto della Confederazione i dati sul consumo televisivo sono in calo, seppur leggero. Rimane il fatto che, almeno per ora, le nuove tecnologie cambiano le carte in tavola ma non sembrano mandare il tavolo gambe all’aria.
Tutti sorridono
L’aumento di minuti e fruitori fa sì che, quanto a numero di persone raggiunte, praticamente tutti possano gioire. Diverso il discorso sulla quota di mercato, ovvero su come si divide il pubblico. Sulle 24 ore la quota di mercato di Rsi La1 subisce una contrazione (- 2,3%), parzialmente compensata da La2 che cresce dello 0,7% con le dirette dei grandi eventi sportivi. La quota, sempre sulle 24 ore, di TeleTicino è dell’1,34%, che sale tuttavia all’1,8% nella fascia 18.45-22.30. Passando alla radio – ricordando che il confronto non è con il 2017 ma con l’inizio del 2018 – il dato che balza all’occhio è certamente la crescita della Rsi le cui emittenti crescono, per quota di mercato, del 2,6%. A beneficiarne sono soprattutto ReteUno (che resta di gran lunga il canale più seguito, con una quota di mercato del 36,2%) e ReteDue (che passa dal 3,3 al 4,16%). In calo la quota di mercato di Radio3i, anche se il numero di ascoltatori quotidiani raggiunge il livello massimo di sempre, a quota 82mila persone raggiunte. Quota di mercato in (leggero) calo anche per RadioFiumeTicino che – oltre a contare sulle nuove frequenze con cui adesso raggiunge tutta la Svizzera italiana – continua comunque a crescere per quanto riguarda i minuti, segno di continua fidelizzazione degli ascoltatori.