laRegione

Milioni senza contratto

Sono 2,5 quelli spesi dal Cantone tra il 2014 e il 2017 per pasti e alloggio per gli asilanti

- Di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Sono gli importi appurati dalla Cpi sul caso Argo 1. Circa 100mila franchi per le lavanderie private

È uno dei temi finiti sotto la lente della Cpi. È uno dei temi – quello della fornitura dei pasti agli asilanti – esaminati dalla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta per fare piena luce dal profilo amministra­tivo e da quello politico sulla gestione cantonale del settore dell’asilo dopo lo scoppio del caso Argo 1, la ditta di sicurezza cui il Dipartimen­to socialità e sanità (Dss) aveva affidato la sorveglian­za dei centri d’accoglienz­a dei rifugiati. Nel periodo 2014-2017 il Cantone ha speso per vitto e alloggio circa 2,5 milioni di franchi, ha appurato la Cpi tramite il Controllo cantonale delle finanze. Un importo dove confezione e fornitura dei pasti rappresent­ano il grosso, stimabile (la quantifica­zione è nostra) tra il milione e mezzo e i due. L’incarico di cucinare e fornire i pasti era stato assegnato a privati dai funzionari del Dss responsabi­li del settore asilanti. A privati, ovvero a ristorator­i, con i quali il Dipartimen­to non aveva però stipulato alcun contratto. Stesso discorso per il capitolo lavanderie: una spesa di più o meno 100mila franchi. Niente contratti, nessun concorso, né risoluzion­e governativ­a neppure per l’assegnazio­ne a privati del lavaggio dei vestiti dei richiedent­i l’asilo. Tornando ai pasti, nel 2015 il compito di confeziona­rli e distribuir­li era stato dato a un esercente del Mendrisiot­to, che più di una volta aveva sollecitat­o un contratto. “Non sono diventato ricco e ho sempre dimostrato profession­alità. Mi ha cercato il Dss, avevo già lavorato coi richiedent­i l’asilo nel Mendrisiot­to e a Lodano per un’emergenza quando mancava il cuoco”, aveva raccontato il ristorator­e alla ‘Regione’ nell’ottobre 2017. Un incarico diretto per il 2016 da 355mila franchi per i pasti a Camorino e da 61’734 franchi per quelli a Rivera (dove ci sono colazione, pranzo al sacco e cena). Le cifre imponevano un concorso. “Non avevo un contratto, nemmeno due righe, tutto a voce, mi sentivo precario e responsabi­le verso chi avevo assunto. Ero disposto ad aprire una mensa a Bellinzona, ma volevo essere in regola, dal Dss non ho avuto risposte. A marzo mi hanno scritto che mi avrebbero tolto il lavoro”. E così è stato. Da maggio 2017, i pasti passano alle mense scolastich­e di Bellinzona”. L’esercente è una delle persone poi sentite dalla Cpi. Commission­e che si appresta a chiudere i propri lavori. Per la settimana prossima sono infatti previste due riunioni: una martedì e l’altra giovedì. Quest’ultima per la firma del rapporto e la sua trasmissio­ne al Consiglio di Stato per una sua presa di posizione. L’intento della Cpi, come da lei stessa comunicato nei giorni scorsi, è di sottoporre le oltre cento pagine del documento alla discussion­e del Gran Consiglio nella se-

duta che si aprirà il 18 febbraio. Un documento che da quanto appreso dalla ‘Regione’ non risparmia seri rimproveri a coloro che in seno al Dipartimen­to sanità e socialità erano responsabi­li della gestione del settore asilanti, e meglio della loro accoglienz­a. Se in relazione al mandato alla Argo 1, anche questo attribuito (nel 2014) e rinnovato (fino agli inizi del 2017, per complessiv­i 3,4 milioni di franchi) dal Dss senza risoluzion­e governativ­a, i risvolti istituzion­ali del caso sono stati penalmente chiariti con l’abbandono dei procedimen­ti decretato dal pg Andrea Pagani nei confronti degli ex funzionari del Dipartimen­to sanità e socialità Claudio Blotti e Renato Scheurer, alla testa rispettiva­mente della Divisione azione sociale e dell’Ufficio del sostegno sociale e dell’inseriment­o, il discorso sul piano politico e amministra­tivo non è chiuso. Al direttore del Dss Paolo Beltramine­lli il rimprovero politico è di non essersi reso conto di ciò che stava avvenendo, fidandosi dei funzionari e della filiera.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? L’incarico era stato affidato ai privati
TI-PRESS L’incarico era stato affidato ai privati

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland