‘Opposizione costruttiva e coraggiosa’
Presentata la squadra per l’esecutivo. Obiettivo: salvare il posto in Gran Consiglio.
L’alternativa alle sinistre. A quella «qualunquista, urlata e senza proposte concrete» del Movimento per il socialismo (Mps) e a quella «senza coraggio, ambigua sui temi di sinistra, senza prospettive e visioni a lungo termine» del Partito socialista (Ps). I comunisti si propongono così agli elettori ticinesi in vista delle elezioni di aprile: come «un’opposizione costruttiva» a tutto campo, che non abbia paura di scomodare i «tabù» se ciò permette di andare a «favore di popolazione e lavoratori». Temi ‘intoccabili’ come statalizzazione, ‘più Stato’, gratuità dei servizi pubblici e voto ai 16enni». È un attacco che sa di difesa l’inizio della campagna elettorale in casa del Partito comunista, con la presentazione ieri della lista per il Consiglio di Stato. Difesa perché «il nostro seggio in Gran Consiglio (occupato da Massimiliano Ay, ndr) è in pericolo» dopo che «l’Mps ha rotto l’unità che ha permesso alla sinistra alternativa di entrare in parlamento» e dopo la mancata intesa con il Ps. Attacco perché la lista per il governo (la prima in casa comunista) potrebbe sottrarre voti a quella del Ps, impegnato a difendere il suo seggio in esecutivo. «Una lista unitaria con il Ps voleva dire un programma che andava bene a entrambi – ha commentato a margine della conferenza stampa Ay –. Invece in questo caso avremmo dovuto fare desistenza passiva, senza nemmeno candidarci. Così non va bene, siamo un partito indipendente e se il compromesso non è possibile, proseguiamo come indipendenti». Sulla lista per il governo figurano, oltre ad Ay, il giurista Edoardo Cappelletti, il coordinatore dal Sindacato indipendente studenti e apprendisti Zeno Casella, la municipale di Serravalle Lea Ferrari e l’economista Alessandro Lucchini. Media d’età: 28 anni. «A differenza degli altri noi non mettiamo i giovani in lista tanto per dire che ne abbiamo», ha specificato Lucchini. L’appello è al «voto utile», per «mantenere il seggio in parlamento», unico modo per «portare avanti le nostre proposte concrete per costure il domani migliore che vuole la sinistra». Ay da questo punto di vista ha rivendicato il proprio lavoro, con oltre 60 atti parlamentari che hanno portato ad alcune vittorie. Un modo per rispondere a chi lo accusa «di essere un deputato non pervenuto».