Collaborazione sui linfomi con la Cina, Berna sostiene
Un contributo straordinario di 180mila franchi dal Segretariato alla ricerca del Consiglio federale per finanziare la collaborazione tra Cina e Ticino nella ricerca sui linfomi maligni. Ad annunciarlo in un comunicato è la Fondazione per l’Istituto oncologico di ricerca (Ior) con sede a Bellinzona. Nella nota si rileva come il versamento (una prima ‘tranche’) rappresenti un’eccezione in Svizzera, dal momento che, di regola, questo tipo di cooperazioni viene sostenuto dal Fondo nazionale alla ricerca. “La decisione di Berna è dettata dall’evidente importanza di questa collaborazione”, si rileva nella nota stampa. Il primo versamento servirà “ad avviare diversi progetti”. Quale conseguenza – prosegue il comunicato – “al prossimo congresso internazionale sui linfomi maligni di Lugano, la riunione più importante a livello mondiale su questo tema, che avrà luogo dal 18 al 22 giugno di quest’anno, una delle sessioni principali sarà dedicata” proprio ai progetti derivati dall’intesa. Per questo è “già stata annunciata la partecipazione di una delegazione molto importante e numerosa proveniente dalla Cina”. La cooperazione con il Paese asiatico è iniziata tramite l’‘International Extranodal Lymphoma Study Group’ (Ielsg), un gruppo cooperativo che coinvolge “quasi 300 istituzioni sparse per i quattro continenti” che ha un ufficio all’ospedale San Giovanni di Bellinzona diretto dal professor Emanuele Zucca. Il gruppo “studia i linfomi extranodali, quelli cioè che hanno il loro inizio non nei linfonodi, ma in uno dei tanti organi del nostro corpo, e che rappresentano quasi la metà di tutti i linfomi maligni”. Da qualche tempo l’Ielsg “ha intensificato le sue collaborazioni con centri della Repubblica popolare cinese, tra l’altro per chiarire se tra i linfomi occidentali e quelli dell’Estremo Oriente ci siano delle differenze biologiche importanti”. Il memorandum di collaborazione “con il gruppo che coordina le ricerche a livello nazionale cinese” è stato firmato di recente. La Cina, tra l’altro, “sta moltiplicando i suoi investimenti anche nel settore della ricerca. In base a questo memorandum sono previsti una serie di studi” anche su alcuni tipi di linfomi molto più frequenti in Estremo Oriente”.