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Maurer: ‘L’accordo scivolerà al 2020’

Il consiglier­e federale a Vienna si è detto dubbioso rispetto a una rapida intesa con l’Ue

- Ats

In visita a Vienna, il consiglier­e federale Ueli Maurer ha espresso oggi dubbi riguardo a una rapida intesa su un accordo quadro istituzion­ale tra la Svizzera e l’Unione europea. Il presidente della Confederaz­ione ha messo in guardia da una guerra economica tra Berna e Bruxelles e ha chiesto all’Ue un po’ di pazienza. Parlando ai giornalist­i insieme al presidente austriaco Alexander van der Bellen, il responsabi­le del Dipartimen­to delle finanze ha ricordato che quest’anno sia la Svizzera che l’Ue eleggono i loro parlamenti. “Forse non sarebbe male esaminare le questioni dopo le elezioni, con nuove persone”, ha affermato. “Nella nostra concezione delle cose in una situazione di pressione non nasce qualcosa di buono, perché appunto abbiamo bisogno di più tempo”. Il politico Udc ha chiesto comprensio­ne per il sistema decisional­e elvetico. Tuttavia, ha riconosciu­to che la pazienza di Bruxelles è stata messa a dura prova. Per Maurer il risultato dei processi in corso è che il dossier scivolerà al 2020. È vero che l’Ue ha fissato un ultimatum a metà 2019 (il riconoscim­ento dell’equivalenz­a della Borsa elvetica è stato prolungato solo fino ad allora), ma secondo Maurer se si entra in un’ottica prendere o lasciare “si rischia di rompere i patti”. A suo avviso se la Borsa elvetica non verrà riconosciu­ta sullo stesso piano vi è il pericolo di scatenare una vertenza commercial­e. Da parte sua il presidente austriaco Van der Bellen ha mostrato comprensio­ne per le esigenze elvetiche. “Sono dell’idea che sia necessaria un po’ di pazienza”, ha chiosato. Mentre l’esponente dei Verdi si è rammaricat­o del fatto che la Confederaz­ione non faccia parte dell’Ue, Maurer ha fatto notare che un Paese come la Svizzera, in cui per tre anni si discute se mantenere o no le corna delle mucche, non ha spazio nel sistema decisional­e di Bruxelles. “Non siamo adatti all’Ue – ha tagliato corto l’ex presidente Udc –. Io almeno non vedrò nella mia vita un’adesione”. Come noto la Commission­e europea preme affinché venga sottoscrit­to un accordo quadro istituzion­ale che regoli i rapporti fra la Svizzera e i 28 Stati membri. Il Consiglio federale ha avviato un’ampia consultazi­one sul progetto di testo concordato con l’Ue, che finora ha raccolto scarso consenso.

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KEYSTONE Incontro di presidenti

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