Conformi ma migliorabili
Per la Cnpt l’alloggio dei richiedenti rispetta in linea generale i diritti dell’uomo. Individuate lacune e criticità.
L’alloggio dei richiedenti l’asilo è in linea generale conforme ai diritti dell’uomo e a quelli fondamentali. Ciononostante la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (Cnpt) ritiene che, in determinati settori, siano possibili miglioramenti, soprattutto per quanto riguarda le perquisizioni personali, le misure disciplinari, l’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani e di altre persone vulnerabili, nonché l’accesso alle cure psichiatriche di base. Tra luglio 2017 e luglio 2018 la Commissione ha visitato 11 Centri di registrazione e di procedura (Crp) della Confederazione e ha pubblicato ieri un rapporto globale con le sue conclusioni e raccomandazioni. Le visite sono state tutte effettuate senza preavviso. Le delegazioni hanno ottenuto l’accesso illimitato a tutte le informazioni e ai documenti scritti. Nei centri è stato inoltre possibile effettuare colloqui confidenziali con i richiedenti l’asilo. Per quel che riguarda il contenuto del rapporto, sono diverse le criticità emerse. È stato rilevato che nella maggior parte dei centri il personale di sicurezza ha sottoposto a una perquisizione personale tutte le persone adulte a ogni loro rientro. In un centro questa prassi è stata applicata anche a tutti i minori, il che ha suscitato la preoccupazione della Cnpt. Questa ha raccomandato alla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) di adeguare la prassi vigente e di eseguire perquisizioni personali soltanto in caso di sospetto concreto, rinunciando in linea di principio alla perquisizione di minori. La Cnpt ha esaminato anche la gestione delle misure disciplinari, apprezzando che esse siano iscritte in un registro e che sia a disposizione un modulo per i ricorsi. Per motivi inerenti alla certezza del diritto, la Commissione ha indicato che la notifica orale è insufficiente e ha suggerito alla Sem di comunicare per scritto tutte le misure disciplinari: “L’interessato deve essere sentito e informato in merito ai motivi e alla durata della misura nonché ai rimedi giuridici, in una forma e in una lingua adeguate”. Un altro aspetto delicato evidenziato nel rapporto concerne il mancato possesso, da parte del personale assistente e di sicurezza, di direttive chiare per l’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani tra i richiedenti l’asilo. A questo proposito nella maggior parte dei centri non sono stati coinvolti sistematicamente i servizi specializzati esterni. La Commissione ha pertanto raccomandato di elaborare un sistema valido per tutti i centri della Confederazione per l’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani e di altre persone vulnerabili. Per la Cnpt è invece da accoglie-
re con favore lo screening medico dei richiedenti l’asilo, eseguito da una persona specializzata in occasione dell’arrivo al centro. Nei sopralluoghi però è stato constatato che l’accesso alle cure psichiatriche è spesso difficile ed è di regola
riservato ai casi d’emergenza. Il rapporto della Cnpt ritiene infine molto positiva l’agevolazione dei contatti con l’esterno dei rifugiati, grazie alla revoca del divieto generale dei cellulari. Dalla primavera 2017 i richiedenti l’asilo possono
usare il telefonino durante il giorno. Inoltre la maggior parte dei centri dispone di un accesso a internet. Dal riscontro dei responsabili emerge che questo cambiamento ha contribuito a migliorare la sicurezza e la convivenza nei centri.