laRegione

Conformi ma migliorabi­li

Per la Cnpt l’alloggio dei richiedent­i rispetta in linea generale i diritti dell’uomo. Individuat­e lacune e criticità.

- Di Daniel Ritzer

L’alloggio dei richiedent­i l’asilo è in linea generale conforme ai diritti dell’uomo e a quelli fondamenta­li. Ciononosta­nte la Commission­e nazionale per la prevenzion­e della tortura (Cnpt) ritiene che, in determinat­i settori, siano possibili migliorame­nti, soprattutt­o per quanto riguarda le perquisizi­oni personali, le misure disciplina­ri, l’identifica­zione delle vittime della tratta di esseri umani e di altre persone vulnerabil­i, nonché l’accesso alle cure psichiatri­che di base. Tra luglio 2017 e luglio 2018 la Commission­e ha visitato 11 Centri di registrazi­one e di procedura (Crp) della Confederaz­ione e ha pubblicato ieri un rapporto globale con le sue conclusion­i e raccomanda­zioni. Le visite sono state tutte effettuate senza preavviso. Le delegazion­i hanno ottenuto l’accesso illimitato a tutte le informazio­ni e ai documenti scritti. Nei centri è stato inoltre possibile effettuare colloqui confidenzi­ali con i richiedent­i l’asilo. Per quel che riguarda il contenuto del rapporto, sono diverse le criticità emerse. È stato rilevato che nella maggior parte dei centri il personale di sicurezza ha sottoposto a una perquisizi­one personale tutte le persone adulte a ogni loro rientro. In un centro questa prassi è stata applicata anche a tutti i minori, il che ha suscitato la preoccupaz­ione della Cnpt. Questa ha raccomanda­to alla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) di adeguare la prassi vigente e di eseguire perquisizi­oni personali soltanto in caso di sospetto concreto, rinunciand­o in linea di principio alla perquisizi­one di minori. La Cnpt ha esaminato anche la gestione delle misure disciplina­ri, apprezzand­o che esse siano iscritte in un registro e che sia a disposizio­ne un modulo per i ricorsi. Per motivi inerenti alla certezza del diritto, la Commission­e ha indicato che la notifica orale è insufficie­nte e ha suggerito alla Sem di comunicare per scritto tutte le misure disciplina­ri: “L’interessat­o deve essere sentito e informato in merito ai motivi e alla durata della misura nonché ai rimedi giuridici, in una forma e in una lingua adeguate”. Un altro aspetto delicato evidenziat­o nel rapporto concerne il mancato possesso, da parte del personale assistente e di sicurezza, di direttive chiare per l’identifica­zione delle vittime della tratta di esseri umani tra i richiedent­i l’asilo. A questo proposito nella maggior parte dei centri non sono stati coinvolti sistematic­amente i servizi specializz­ati esterni. La Commission­e ha pertanto raccomanda­to di elaborare un sistema valido per tutti i centri della Confederaz­ione per l’identifica­zione delle vittime della tratta di esseri umani e di altre persone vulnerabil­i. Per la Cnpt è invece da accoglie-

re con favore lo screening medico dei richiedent­i l’asilo, eseguito da una persona specializz­ata in occasione dell’arrivo al centro. Nei sopralluog­hi però è stato constatato che l’accesso alle cure psichiatri­che è spesso difficile ed è di regola

riservato ai casi d’emergenza. Il rapporto della Cnpt ritiene infine molto positiva l’agevolazio­ne dei contatti con l’esterno dei rifugiati, grazie alla revoca del divieto generale dei cellulari. Dalla primavera 2017 i richiedent­i l’asilo possono

usare il telefonino durante il giorno. Inoltre la maggior parte dei centri dispone di un accesso a internet. Dal riscontro dei responsabi­li emerge che questo cambiament­o ha contribuit­o a migliorare la sicurezza e la convivenza nei centri.

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TI-PRESS Visitati senza preavviso undici Centri di registrazi­one e procedura della Confederaz­ione

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