Lombardo (Caf): ‘Abbiamo l’impressione che non ci venga raccontato tutto’
«Ci si dice che gli aspetti critici non sono la norma e che solo ogni tanto sfugge qualcosa. Invece noi abbiamo l’impressione di essere un po’ al buio, che non ci venga raccontato proprio tutto. Il problema è che non c’è un rapporto alternativo a quello elaborato dalle Commissioni governative». Per Francesco Lombardo, presidente del comitato dell’Associazione Franca (Caf), ente che ha quale scopo la promozione e tutela dei diritti dei bambini sanciti dalla Convenzione dell’Onu del 1989, mancano dati: «La nostra prima raccomandazione è quella di lavorare per avere statistiche dettagliate e più affidabili, permettendo anche la partecipazione delle Ong nella raccolta d’informazioni. È una grande frustrazione ritrovarci di fronte a un muro». Secondo Lombardo la mancata disponibilità al dialogo e alla collaborazione da parte delle istituzioni pubbliche esclude sistematicamente enti e associazioni attivi nella presa a carico. «Un vero peccato, siamo un gran numero di persone che sta dando una mano e che vorrebbe fare di più, ma non veniamo presi in considerazione». Entrando nel merito dei punti critici sollevati dal rapporto della Commissione nazionale per la prevenzione della tortura (Cnpt) sui centri della Confederazione nel settore dell’asilo, Lombardo si sofferma sulle questioni che riguardano i minorenni non accompagnati (Mna): «Che i minori non vengano separati dagli adulti negli alloggi crea un contesto di una certa promiscuità. Ciò comporta rischi di molestie, abusi, violenze, a volte ci sono delle rivalità tra culture. Fortunatamente in Ticino ci sono delle strutture ad hoc per i ragazzi come per esempio a Castione». Il rapporto della Cnpt cita inoltre delle difficoltà legate all’accesso alle cure psichiatriche, «ci sono tutta una serie di prestazioni che lo Stato dovrebbe garantire, agli adulti ma in particolare ai bambini. Soprattutto quando ci sono dei traumi da elaborare». Infine il tema delle perquisizioni sistematiche, eseguite anche ai minorenni: «Qui si tratta della tutela dei ragazzi e delle ragazze. In questo ambito la legge stabilisce uno statuto speciale per i minori in quanto sono più vulnerabili, ciò non può essere tralasciato».