Macron invia i rinforzi
Parigi – Il governo francese torna a mobilitare i rinforzi in vista della nona giornata di proteste convocata oggi dai gilet gialli. Per la prima volta, la manifestazione non viene convocata a Parigi ma a Bourges, cittadina di 68mila abitanti nel centro della Francia. Ma l’allerta è alta anche a Parigi, dove il prefetto, Michel Delpuech, ha detto di temere una protesta più violenta rispetto a quella già problematica dello scorso weekend, quando un gruppo di manifestanti aveva sfondato la porta del Ministero per le relazioni col parlamento con un mezzo da cantiere. Nella capitale verranno schierati 5’000 uomini oltre che 14 blindati della Gendarmeria. Una quarantina tra commissariati e uffici giudiziari sono stati tenuti a disposizione per consentire, in caso di necessità, il fermo di fino a un migliaio di potenziali casseur. Anche la comunità gitana si è schierata con la protesta, solidarizzando con il “pugile picchiatore” arrestato sabato scorso per le botte a un paio di agenti. Misure eccezionali anche nella tranquilla Bourges, eletta per oggi epicentro della protesta. Il comune ha predisposto misure di sicurezza per evitare disordini, e deciso la chiusura di luoghi pubblici come il municipio. Decretato dal prefetto di zona, Catherine Ferrier, il divieto assoluto di manifestare nel centro storico. A inquietare sono infine le ripetute minacce contro i deputati del movimento del presidente Macron La Republique En Marche. Sinora sarebbero almeno una cinquantina i parlamentari oggetto di pesanti intimidazioni via posta o sulla rete. Ma anche di scritte e danneggiamenti dinanzi alle loro case o uffici nei rispettivi distretti elettorali, tanto che alcuni avrebbero evocato la possibilità di dimettersi.