laRegione

‘La guardia deve restare alta, ma chi si cura può avere rapporti non protetti’

-

«Una persona sieroposit­iva, che sa di esserlo, che si cura e che ha una carica virale azzerata, può avere rapporti sessuali non protetti». Questo il messaggio che è importante passi secondo il coordinato­re di Zonaprotet­ta Vittorio Degli Antoni, che aggiunge: «Alla base della lotta contro paura e pregiudizi c’è una corretta informazio­ne». Attiva nel cantone sin dagli anni Ottanta, con il nome di Aiuto Aids Ticino, l’associazio­ne ha seguito la parabola della malattia fin dagli albori e del virus che può causarla. «Gli anni dell’emergenza sono stati quelli a cavallo fra gli Ottanta e i Novanta. In quella fase la nostra funzione era essenzialm­ente quella di accompagna­re gli ammalati alla morte. Era difficile, perché spesso si trattava di persone anche molto giovani». Un periodo di forte paura nei confronti di un male allora letale. E di tanta ignoranza. «C’era chi pensava che l’Hiv si potesse trasmetter­e anche con un semplice bacio» ricorda il nostro interlocut­ore. Pertanto, sin dall’inizio, essenziale è stata anche l’attività di informazio­ne e sensibiliz­zazione. A metà degli anni Novanta, grazie all’introduzio­ne dei medicament­i antiretrov­irali, le cose cambiano velocement­e in meglio. «Oggi in Svizzera non si muore quasi più di Aids, perché lo sviluppo della malattia non avviene o si tiene sotto controllo. Chi fa il test, scopre di essere sieroposit­ivo e grazie ai medicinali riesce a mantenere bassa la carica virale, di fatto non è più contagioso. È anche possibile fare figli in maniera naturale». Buone notizie anche sul fronte delle nuove infezioni che per la prima volta nel 2017 – e dai primi dati ancora non ufficiali anche lo scorso anno – nel Paese sono state meno di 500. «Significa che le campagne di prevenzion­e stanno dando gli effetti sperati, ma la guardia deve restare alta». Oggi il pericolo arriva infatti soprattutt­o da chi ha contratto il virus – e in particolar­e nella cosiddetta prima infezione: da due a otto settimane circa dal contagio – e non lo sa. In tali periodi, la probabilit­à è molto più elevata – altrimenti piuttosto bassa – di contrarre l’Hiv. «È quindi fondamenta­le fare il test dopo una situazione di rischio».

 ?? TI-PRESS ?? La sede di Zonaprotet­ta
TI-PRESS La sede di Zonaprotet­ta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland