laRegione

Campione, cifre da un fallimento

- Di Marco Marelli

La maggior parte dei creditori del Casinò di Campione d’Italia, ammessi allo stato passivo, rischia di perdere una montagna di soldi. Una sessantina di milioni di euro sul totale di 73 milioni di debiti accertati dai curatori fallimenta­ri Elisabetta Brugnoni, Sandro Litigio e Giulia Pusterla che nel fine settimana hanno consegnato al giudice delegato Alessandro Petronzi, del Tribunale civile di Como, un dossier di 43 pagine relativo allo stato passivo della Casinò di Campione d’Italia Spa al 26 luglio scorso, giorno in cui è stata dichiarata fallita. Non mancano le sorprese, prima fra tutte il fatto che i curatori fallimenta­ri hanno cancellato debiti per 8,332 milioni di euro, fra cui 5,5 milioni di euro non riconosciu­ti all’Agenzia delle Entrate, che aveva chiesto di essere ammessa al fallimento per oltre 12 milioni di euro. Al fisco il credito riconosciu­to è di 6,6 milioni di euro. La sorpresa più clamorosa sta nel fatto di non aver ammesso al privilegio il Comune di Campione d’Italia per 20,357 milioni di euro, dirottati al chirografo. Le motivazion­i, mettono in discussion­e i rapporti fra Casinò e Comune, proprietar­io unico della casa da gioco. Infatti, si nega il diritto del Comune a pretendere risorse alla società controllat­a, in quanto navigava in cattive acque. Sarebbe toccato al Comune finanziare il Casinò. Nessuna sorpresa sul fatto che il credito più consistent­e è quello della Banca Popolare di Sondrio con 35,979 milioni di euro non coperti da ipoteche o con qualche altra garanzia. Evidenteme­nte la Bps nutriva una diffusa fiducia del Casinò. Una fiducia mal riposta, visto che il credito della banca è stato dirottato al chirografo, con la prospettiv­a di non vedere un centesimo. Stesso rischio per i tre alberghi che ospitavano i giocatori di fascia alta: Diamond di Vico Morcote (443mila euro), Splendide di Lugano (224mila euro) e Melià di Campione (425mila euro). Attorno ai 3 milioni di euro i crediti, anche loro al chirografo, vantati dalle società che noleggiava­no le slot machine. Fra coloro che sono stati ammessi al privilegio c’è l’ex direttore generale Carlo Pagan, messo alla porta da Roberto Salmoiragh­i. Il credito di Pagan è di 198mila euro. L’attenzione a questo punto si concentra sul 28 gennaio, giorno in cui in Tribunale a Como si terrà l’udienza davanti al giudice delegato Alessandro Petronzi, chiamato a decidere se accettare o meno le proposte dei curatori.

 ?? TI-PRESS ?? Un disastro per il Comune
TI-PRESS Un disastro per il Comune

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland