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Tigers e Riva, che squilli

Il Lugano ha piegato l’Olympic, le momò in semifinale di Coppa Svizzera. Sconfitta bruciante della Sam.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Il miglior Lugano visto in stagione ha messo al tappeto l’Olympic, grazie a un primo tempo come non si era mai visto e a una ripresa in cui, malgrado il recupero burgundo, non si è sfaldato e ha saputo reggere con testa. Il primo quarto, benché con le squadre praticamen­te punto a punto, ha visto i bianconeri contenere lo strapotere di Touré (8 punti e 4 rimbalzi), con buone scelte offensive. Nel secondo quarto il Lugano ha chiuso molto bene le linee difensive. Nel terzo, con la consapevol­ezza che l’Olympic non avrebbe mollato, Mladjan ha infilato 8 punti consecutiv­i, dopo il +21 firmato da Bracelli: 62-41 al 5’. Un 4-0 ospite a inizio dell’ultimo quarto ha rimesso l’Olympic in partita, ma al 5’ il Lugano si è riportato a +15, 80-65. L’ultimo sussulto l’ha firmato Jaunin ma poi, trascinati da Pollard (33 punti, 8/10, 2/4 e 11/13) e James, i bianconeri hanno concesso più nulla a Mladjan e compagni. Come detto, il Lugano è stato abile in difesa (solo 8 rimbalzi a Touré e compagni), con buone rotazioni e un atteggiame­nto attento in ogni angolo del campo. In attacco, bene Green, 13 punti a metà gara, e James, 18 punti e 7 rimbalzi, inarrestab­ile Pollard (16 punti nell’ultimo quarto), ben sostenuto dai vari Bracelli, Mussongo, Berry e persino da Wilbourn. Pur privo di Jurkovitz, L’Olympic è pur sempre la squadra faro del campionato, ed è stato messo alle corde. «Quando si gioca di squadra – ribadiva Petitpierr­e a fine gara – e tutti collaboran­o, si ottengono risul- tati come questi. L’arrivo di Ja- mes ha dato alla squadra mag- giori sicurezze e voglia di lottare in difesa, favorendo un’importante crescita del gruppo. Un trend già visto nelle sciagurate sconfitte contro Monthey e Ginevra e ribadite nelle ultime due vittorie. Sono strafelice e non è finita qui».

‘Ci manca costanza’

La sconfitta della Sam a Neuchâtel è di quelle che bruciano: priva di Slokar la squadra ha patito nel finale di gara una mancanza di precisione di tiro e una certa cocciutagg­ine di Aw nel voler trovare conclusion­i impossibil­i. La Sam ha condotto sin dall’inizio con un +4 a fine primo quarto, 14-18, incrementa­to a +6 a metà gara, 31-37. Al rientro in campo il primo black out, con un 12 a 0 dei neocastell­ani che ha dato il +6 a Molteni e compagni, 43-37 al 5’. La Sam ha ripreso a difendere e a macinare gioco

fino al +2 all’ultima pausa. Un delirante blackout (14-1) ha dato la vittoria ai padroni di casa. «Sono in parte deluso perché siamo stati infelici negli ultimi 4 minuti: i tiri non entravano, e abbiamo patito le loro ripartenze. Un’altra sconfitta che comunque ci ha fatto capire che ci

manca costanza di rendimento nei momenti clou delle gare», ha commentato coach Gubitosa. Il Riva vola in semifinale di Coppa Svizzera. Le momò sono state protagonis­te sin dall’avvio con due parziali nei primi due quarti, 24-9 e 17-9, che hanno messo in cassaforte il passaggio in semifinale. L’Hélios non è mai stato in partita, a immagine del solo punto realizzato nell’ultimo quarto. La squadra di Montini, ritrovata anche la Augugliaro, ha avuto nel suo insieme una forza dirompente e ora aspetta l’esito dei sorteggi per continuare a sognare.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Successo di grande prestigio per i bianconeri di Petitpierr­e

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