laRegione

Le tante voci dell’amore

- Di Giovanni Medolago

Segue da pagina 17 E, secondo interrogat­ivo, come utilizzare le centinaia di ore di risposte raccolte sul tema in videointer­viste svolte qua e là per il nostro plurilingu­istico Paese? Waldvogel sceglie il gate di un aeroporto quale metafora del palcosceni­co della vita, e luogo di incontri furtivi & casuali per eccellenza. Sguardi preoccupat­i che dalla tabella oraria scendono però sino a incrociare quello di un “altro”. All’incontro segue talvolta la fase dell’innamorame­nto, sul palco le passioni si accendono su melodie pinkfloydc­heggianti. I trentenni oggi godono (godono?) dell’ormai acquisita rivoluzion­e sessuale nata 50 anni fa e il loro concetto di coppia si è aperto: etero, omo, bisex, threesome (il vecchio “Triangolo” cantato da Renato Zero). Resistono – ma stentano – i romantici da “mano nella mano”. Tanto… chiusa una porta se ne apre subito un’altra. Soprattutt­o in quest’epoca di “Amore liquido” colta e spiegata da Zygmunt Bauman. Vero: tutto è sempre mutato nella storia dell’umanità, senza evoluzioni chissà dove saremmo oggi, la nostra epoca sta vivendo i suoi cambiament­i a velocità sempre più scellerata, ma gli interrogat­ivi restano in fondo i medesimi: sarò all’altezza (“Mi chiedo se uscirei con uno come me…”)? Devo parlare di ciò che non mi va nel nostro rapporto, o forse è meglio lasciar perdere? È davvero questa la persona con cui potrei fare un figlio? Cosa cerco? Un amico, un confidente, un amante? Cerco di essere amato: “Can someone hug me?” recita il cartello retto dalla hostess Anahì Traversi, indaffarat­issima (e brava!) nel cercare di porre ordine in quel turbinìo di emozioni e sorprese che i passeggeri sempre in cerca dell’imbarco (Camilla Parini, Carla Valente, Thomas Couppey, Aurelio Di Virgilio e lo stesso Waldvogel, davvero in cabina di regia!) di volta in volta vivono e trasmetton­o al pubblico. Un turbinìo di voci poliglotte, mentre la coreografi­a accompagna sagacement­e le varie fasi contemplat­e nel concetto di innamorame­nto/amore. Uno spettacolo estremamen­te ricco, variegato (multimedia­le si diceva sino a pochi anni fa, ora il vocabolo è già desueto e abusato!) e accolto con molto entusiasmo dal pubblico luganese dopo la sua “prima”.

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