Una risposta che si fa attendere
La scadenza indicata dal ministro degli esteri Moavero per la questione frontalieri fa discutere
Bilaterale Cassis-Moavero e un nuovo rinvio italiano per l’accordo sui frontalieri. Immediate le reazioni in Ticino. Campione, mercati finanziari e migrazione gli altri temi dell’incontro.
Sempre in attesa di una risposta da parte del governo italiano per la firma dell’accordo, per Cassis i rapporti fra i due restano ‘globalmente buoni’
Al più tardi in primavera ci sarà una presa di posizione del governo italiano in merito al nuovo accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri. A confermarlo è stato il consigliere federale Ignazio Cassis, a seguito dell’incontro con il ministro degli esteri italiano Enzo Moavero Milanesi avvenuto ieri a Lugano. “Così potremo parlare non più di un clima di attesa ma di costruzione”, ha sostenuto Cassis. Dopo il secondo meeting bilaterale con un suo omologo italiano da quando è a capo del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), il consigliere federale ticinese ha ricordato che già a novembre del 2017 il tema dei frontalieri era stato affrontato a Roma insieme all’ex ministro Alfano. “L’accordo sull’imposizione dei frontalieri è pronto dal 2015 e da allora si attende la firma italiana – ha ricordato il titolare del Dfae –. Anche Maurer e Tria ne hanno già discusso a ottobre dell’anno scorso”. Interpellato in merito, il ministro Moavero Milanesi ha ribadito la volontà del governo italiano di arrivare a un chiarimento in tempi rapidi, ricordando però che si tratta “di una questione delicata che deve essere sufficientemente metabolizzata, un tema per il quale è necessaria una valutazione sia dal punto di vista amministrativo che politico”. Moavero ha giustificato il ritardo della risposta italiana con il cambio di governo, motivo per cui, secondo il rappresentante di Roma, “siamo ancora in una fase valutativa dell’accordo sui frontalieri”. Campione d’Italia e la situazione debitoria del comune di frontiera con il Canton Ticino e la città di Lugano, dopo il dissesto finanziario, è stato un altro punto trattato durante l’incontro bilaterale. Moavero Milanesi ha ribadito formalmente l’impegno del governo italiano a proseguire con il pagamento delle pendenze di Campione. “L’Italia ha sempre onorato i propri debiti e lo farà anche questa volta”. Cassis dal canto suo ha confermato il passaggio dell’enclave italiana nel regime doganale dell’Ue a partire dal primo gennaio 2020. I due ministri si sono anche chinati sulla tematica dell’accesso ai mercati finanziari. Entrambi hanno confermato l’interesse reciproco a sciogliere questo nodo, dettato dall’obbligo per le banche svizzere di dover aprire delle succursali in territorio italiano per poter operare. Nodo per il quale, ha precisato Cassis, verrà avviato un lavoro tecnico congiunto da parte delle due agenzie di vigilanza sui mercati finanziari. Il capo del Dfae ha definito “globalmente buoni” i rapporti bilaterali con l’Italia, ricordando tuttavia come il cambiamento della politica italiana in ambito migratorio abbia avuto un im- patto sulla Svizzera. Moavero da parte sua ha sottolineato la buona collaborazione tra i due Paesi, tra i quali vi è, secondo lui, “una sinergia reale e potenziale che non possiamo fare altro che coltivare”. Infine il ministro degli esteri italiano ha esternato alcune sue riflessioni piuttosto critiche sulla gestione europea dell’immigrazione, “una questione condizionata da palesi egoismi tra governi”.
Le reazioni
In dichiarazioni alla Rsi, il presidente del governo ticinese Claudio Zali ha commentato l’esito dell’incontro bilaterale per quel che riguarda l’accordo sui frontalieri: “Una presa di posizione italiana entro primavera? Un po’ di scetticismo è più che legittimo, si tratta di una dichiarazione interlocutoria per l’ennesima volta. A questo punto bisogna porsi la domanda se continueremo a credere che questo accordo verrà firmato o meno. Proveremo a sentire Cassis nei prossimi giorni per capire qualcosa in più”. Interpellato da ‘laRegione’, Massimo Sertori, assessore agli Enti locali della Lombardia, ha rimarcato che la priorità ora a livello regionale è proseguire con i passi definiti il mese scorso nell’ambito della ‘roadmap’ (cfr. edizione del 18.12.2018): «Noi andremo avanti con l’iter che abbiamo concordato assieme al governo del Canton Ticino. Se poi Roma ha preso questa posizione, di cui prendo atto ora, cercheremo di calibrare il nostro lavoro tenendone conto».