laRegione

Medico del traffico, cura cercasi

Incontro tra Gobbi e la dottoressa De Cesare. Chiesa, deputazion­e a Berna: ‘Condivido le perplessit­à’

- di Luca Berti e Andrea Manna

Dopo le polemiche, incontro ieri tra il consiglier­e di Stato Norman Gobbi e la dottoressa De Cesare. La deputazion­e ticinese a Berna: ‘Tema da affrontare, ma perché è emerso solo ora?’.

Romano e Regazzi: ‘Perché il Dipartimen­to istituzion­i non ha detto nulla prima?’

Incontro ieri tra il direttore del Dipartimen­to istituzion­i Norman Gobbi e il medico del traffico Mariangela De Cesare. Il faccia a faccia, anticipato da ‘laRegione’ il 9 gennaio, fa seguito alle polemiche sul costo delle fatture emesse dalla dottoressa a carico di chi, a seguito di gravi infrazioni al codice della strada, ha dovuto presentars­i per un controllo. Controllo effettuabi­le, in Ticino, solo da De Cesare. Sull’esito del vertice le bocche a Palazzo rimangono cucite in attesa di mercoledì, quando si attendono novità anche sull’istituto di medicina legale di cui Gobbi ha ipotizzato la realizzazi­one e nel quale opererebbe anche il medico del traffico, figura che verrebbe così ‘statalizza­ta’. Da nostre informazio­ni, al ‘summit’ (presenti il segretario generale del Di, Luca Filippini, il capo della Sezione della circolazio­ne Cristiano Canova e il legale della dottoressa) sarebbe emersa una certa disponibil­ità delle parti a entrare in materia su quest’ultimo punto.

«Se lo scopo è di offrire un servizio migliore a un prezzo giusto per l’utente, può essere sicurament­e una soluzione: saremmo pronti a discuterne», dice Andrea Censi, coordinato­re del Fronte automobili­sti Ticino, e consiglier­e comunale a Lugano per la Lega, movimento di cui è anche segretario e portavoce. Sul medico del traffico l’associazio­ne si è espressa nero su bianco una settimana fa, definendol­o inutile e costoso. In quell’occasione Censi aveva dichiarato di voler sottoporre la questione alla deputazion­e ticinese a Berna «perché elabori un atto parlamenta­re per modificare al riguardo le disposizio­ni di ‘Via Sicura’», il pacchetto di norme federali all’origine del discusso e discutibil­e giro di vite nei confronti dei trasgresso­ri delle regole in materia di circolazio­ne stradale. L’altroieri il ‘Mattino’ ha dedicato la prima pagina al tema. “Mozione leghista in arrivo!”, ha assicurato il domenicale. In arrivo al parlamento federale, per “abolire” la figura del medico del traffico. «È un tema certamente da affrontare – sostiene il consiglier­e nazionale democentri­sta Marco Chiesa, neopreside­nte della Deputazion­e rossoblù alle Camere –. Nel frattempo ho letto e sentito diverse opinioni: il dossier suscita una serie di interrogat­ivi che meritano risposte. Condivido le perplessit­à per quel che riguarda i costi, l’efficacia e la situazione di monopolio venutasi a creare di fatto in Ticino, visto che c’è un solo medico del traffico. Come Deputazion­e, ne parleremo nella nostra prossima riunione, agendata per il 20 di febbraio quando nel pomeriggio incontrere­mo anche il Consiglio di Stato. E vedremo quale tipo di atto parlamenta­re possa essere più idoneo». Per il popolare democratic­o Marco Romano, alla testa della Deputazion­e ticinese prima di Chiesa, il tema medico del traffico «va sollevato, anche se fino ad oggi gli interventi, soprattutt­o in casa Lega, sono più che altro finalizzat­i a fomentare la polemica. Faccio oltretutto presente che il Dipartimen­to cantonale competente, quello delle istituzion­i (diretto dal leghista Gobbi, ndr), non ha mai segnalato il problema medico del traffico alla deputazion­e. Neppure nell’ultima riunione, in ordine di tempo, che abbiamo avuto a metà dello scorso novembre con il Consiglio di Stato». Detto questo, il consiglier­e nazionale ritiene che l’argomento vada affrontato dai parlamenta­ri federali ticinesi «con un lavoro di squadra, sedendosi intorno a un tavolo per discutere una strategia comune». Aggiunge Romano: «Occorre anzitutto capire se si debba necessaria­mente modificare la legge, se i problemi derivino da un’errata interpreta­zione della stessa, se non possano essere risolti direttamen­te dai Cantoni». Secondo Fabio Regazzi, deputato al Nazionale dello stesso partito di Romano, «bisogna comunque intervenir­e, perché la situazione non è accettabil­e. Non riesco a capire come si sia finiti in questa situazione e come mai sia emersa solo ora». In alcuni casi «il medico del traffico è un’esigenza, ma ho qualche dubbio che lo sia in tutti quelli previsti dalla legge; in Via Sicura ho constatato l’esistenza di molti eccessi e situazioni anomale. Pertanto il dubbio è perlomeno lecito». E cosa dire della statalizza­zione proposta da Gobbi? «È un’ipotesi da prendere in consideraz­ione, ma credo che finirà per costare ancora di più».

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TI-PRESS Dopo le polemiche

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