laRegione

Parrocchia, la cifra mancante non è stata raccolta

Bellinzona: i 130mila franchi mancanti non sono stati raccolti. L’assemblea discuterà l’imposta di culto

- di Katiuscia Cidali

Basandosi sul principio della parità di trattament­o il Municipio cittadino sta intanto elaborando i criteri per uniformare i contributi destinati alle 17 parrocchie del territorio aggregato

Non ce l’ha fatta la Parrocchia di Bellinzona a raccoglier­e i 130mila franchi che le servivano per coprire le spese accumulate nel 2018 e garantire gli stipendi dei suoi cinque preti. Due gli appelli lanciati, l’ultimo a metà dicembre, che però non hanno dato i frutti sperati. «Con il secondo richiamo qualche contributo è arrivato, ma raggiunger­e la cifra che ci eravamo prefissati è purtroppo un’utopia», ammette l’arciprete don Pierangelo Regazzi. Lo scoperto riguarda sia lo stipendio dei sacerdoti attivi nelle tre comunità cittadine del Sacro Cuore, della Collegiata e di Gesù Cristo redentore dell’uomo, sia le spese correnti e necessarie a mantenere aperte le chiese e gli spazi di riunione.

La parrocchia di Bellinzona finanzia le proprie attività quasi esclusivam­ente attraverso i contributi volontari e le offerte raccolte durante le messe. Le cifre negli ultimi anni sono però in continua diminuzion­e e solo il 20 per cento dei possibili contribuen­ti versa una quota. Chi partecipa, spesso lo fa con generosità, ma sono sempre meno persone a farlo, non di rado anche con piccole somme.

Finanze al centro della discussion­e

La situazione finanziari­a sarà al centro della prossima assemblea parrocchia­le in agenda lunedì 21 gennaio. «Dovremo prendere in consideraz­ione l’opportunit­à di introdurre l’imposta di culto, che andrebbe a sostituire il contributo volontario», rileva l’arciprete. Una tassa che la Parrocchia è libera di istituire, come sancisce la Legge cantonale sulla Chiesa cattolica. Ognuna delle diciassett­e parrocchie presenti nel territorio della nuova Bellinzona è libera di decidere se dotarsi dell’imposta di culto o se attingere ad altre forme di finanziame­nto ritenute opportune, tra cui rientrano anche quelle private. A seguito dell’aggregazio­ne, le parrocchie hanno proseguito come già facevano prima e in maniera indipenden­te, mentre dal canto suo la nuova Città ha continuato a elargire i contributi che venivano versati dai precedenti Comuni.

Verso una riorganizz­azione

L’obiettivo della Città – conferma il sindaco – è di riorganizz­are quanto versato secondo principi di uniformità e di parità di trattament­o. «Il Municipio sta elaborando una convenzion­e che tenga conto di questi aspetti», spiega Mario Branda, interpella­to dalla ‘Regione’. Una volta elaborata, la convenzion­e verrà discussa con le parrocchie e con la Comunità della Chiesa evangelica riformata. «L’obiettivo sarebbe di arrivare alla fine di questo anno con un sistema uniformato pronto da adottare nel 2020. Ci stiamo lavorando», afferma il sindaco. I contributi versati dal Comune però non copriranno l’intero fabbisogno delle parrocchie, le quali a loro volta dovranno attivarsi autonomame­nte per trovare finanziame­nti per la parte rimanente.

Nel Bellinzone­se, diverse parrocchie faticano a far quadrare i conti e le risorse di cui dispongono non sono ingenti. La convenzion­e in fase di elaborazio­ne non ‘salverà’ le situazioni più difficili, ma per lo meno ci saranno parrocchie che riceverann­o un aiuto in più rispetto a oggi. D’altro canto però, secondo il principio della parità di trattament­o, potrà anche accadere che per alcune di queste il contributo venga ridimensio­nato.

 ?? TI-PRESS ?? I contributi e le collette raccolti durante le messe sono in forte calo
TI-PRESS I contributi e le collette raccolti durante le messe sono in forte calo

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland