Quel ramo (in magra) del lago di Como
Siamo ben lontano dal record registrato nel 1984 quando il livello del lago di Como era sceso oltre mezzo metro sotto lo zero idrometrico di Malgrate. Ma se si considera il periodo, cioè metà gennaio, i 6 centimetri sotto lo zero oltre a rappresentare un minimo stagionale da primato sono motivo di grosse preoccupazioni.
Il fatto è che da oltre un mese, e a farne le spese sono anche i boschi devastati dalle fiamme, non piove. Anche quella di ieri è stata, e non solo nel Comasco ma in tutta l’alta Lombardia, una giornata del tutto anomala, senza pioggia e dal clima primaverile. La pioggia – sia pure in modo non significativo – dovrebbe arrivare entro pochi giorni. Lo indicano gli esperti di MeteoComo. Ma anche con l’acqua in arrivo il livello del Lario resterà decisamente basso. Da osservare che dei grandi laghi lombardi solo quello di Como è in difficoltà. Maggiore, Garda e Iseo, per ora, non hanno problemi, mentre ne ha parecchi il Po, il cui livello è (quasi) di magra estiva. Al ponte dell’autostrada A1 a Pavia, ieri, era quasi 2 metri inferiore alla media stagionale. E ciò è dovuto a questo lunghissimo periodo senza precipitazioni consistenti o, quantomeno, con un po’ di continuità, il quale oltre che sui bacini lacustri si riflette anche sui fiumi Ticino e Adda, le cui acque da nord (Ticino e Valtellina) finiscono nel Verbano e nel Lario per poi riprendere la strada verso il Po. In questo periodo sia il Ticino sia l’Adda sono in evidente magra. Il Ticino a Vigevano ieri era sotto di un metro rispetto alla media stagionale, mentre l’Adda a Monza era sotto di 90 centimetri.