Valanghe, una vittima in Vallese
L’arco alpino presenta gradi di rischio molto elevati. Disagi in alta Engadina.
Una valanga ha travolto ieri mattina due pattugliatori delle piste degli impianti della Valle d’Illiez, nel Vallese occidentale: uno è rimasto ucciso, l’altro è riuscito a liberarsi da solo dalla neve e a chiamare i soccorsi.
La vittima è un 24enne domiciliato nel Basso Vallese, riferisce una nota della Polizia cantonale. I due stavano organizzando delle esplosioni per rendere più sicura la zona nel settore dei Crosets, sopra Champery. Verso le 11.25 una valanga si è staccata nei pressi del passo Portes du Soleil, a quasi 2’000 metri di quota. La slavina, lunga circa 300 metri e con un fronte di circa 160 metri, li ha investiti. Il pattugliatore salvatosi, aiutato da altri, ha trovato il collega, dotato di un dispositivo Arva, sotto uno strato di neve di un metro e quaranta. Un equipaggio di Air Glacier giunto sul posto ha solo potuto constatare il decesso.
La neve non dà tregua alle regioni alpine del nostro Paese: in un arco che va dall’Oberland bernese all’Alta Engadina passando per il Titlis, il Tödi e il Piz Segnas il pericolo di valanghe è al grado 5 (‘molto forte’), quello massimo. Sul resto delle Alpi è al livello 4 (‘forte’), ad eccezione del Ticino e del Grigioni italiano (dove il pericolo è al livello 3). L’alta Surselva, nei Grigioni, è rimasta a lungo isolata. Rimangono inaccessibili, in Vallese, la parte superiore della Valle di Goms e la Lötschental.
Il pericolo di valanghe ha infatti comportato la chiusura per tutto il giorno della strada e della ferrovia tra Sumvitg e Disentis/Mustér (Grigioni). Visto che anche il passo del Lucomagno e la ferrovia dell’Oberalp sono chiusi, la regione, che comprende anche Sedrun, non era più raggiungibile. A fine pomeriggio è però stata annunciata la riapertura delle vie di comunicazione in direzione di Coira. Nei Grigioni, indica la Polizia cantonale, sono chiusi anche i passi del Giulia e del Forno. La Ferrovia retica informa inoltre che diverse sue linee sono interrotte, come la Coira-Arosa, la ferrovia dell’Albula e alcune tratte presso Davos e in Engadina. Almeno fino a domani, l’Engadina Bassa è così accessibile unicamente tramite la galleria della Vereina, quella Alta solo dall’Italia via Maloja o Bernina. A Fideris (Grigioni), un centinaio di persone è bloccato da domenica in una capanna alpina a 2’000 metri di quota.