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I primi sei mesi in isolamento

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Roma – La scelta di Oristano come sede dell’ergastolo che dovrà scontare cesare Battisti non è stata casuale. La sezione di alta sicurezza As2 è quella in cui sono rinchiusi mafiosi di prim’ordine, da Vincenzo Sinagra, detto ’u Tempesta, ad Alfonso Caruana considerat­o il vice di Buscetta. Recentemen­te ci è passato Massimo Carminati, l’uomo di Mafia Capitale. Oggi i cosiddetti “ristretti” sono 260, l’85% in regime di alta sicurezza. A Oristano attendono Battisti sei mesi di isolamento diurno, per cominciare. Il procurator­e generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto Antonio Lamanna, coordinato­ri delle indagini che hanno condotto alla cattura di Battisti, hanno spiegato che gli sarà applicato un ergastolo ostativo, cioè senza possibilit­à di accesso ai benefici penitenzia­ri (permessi, accesso al lavoro esterno, liberazion­e anticipata). Questa, infatti, è la misura prevista per chi ha commesso reati come quelli per cui è stato condannato Battisti: quattro omicidi, due come esecutore materiale e due come mandante, con finalità di terrorismo.

Ma è possibile che la battaglia giuridicol­egale non sia finita qui. Battisti, nel tempo, ha usato tutte le carte che la giustizia gli metteva a disposizio­ne. L’ultima, una richiesta di asilo alla Bolivia, che è stata respinta. Ora si vedrà su quali elementi vorrà puntare. Intanto ha nominato il suo nuovo difensore italiano, Davide Steccanell­a, penalista milanese, che in passato ha difeso anche Vallanzasc­a. Uno degli aspetti da dirimere o su cui, comunque, il legale potrebbe far leva è se le norme sull’ergastolo ostativo, entrate in vigore nel 1991, si potranno applicare a Battisti, perché gli omicidi sono stati commessi prima, tra il ’78 e il ’79. Se poi Battisti – che non si è mai pentito – decidesse di collaborar­e, questo potrebbe far decadere il veto all’accesso ai benefici: non subito, però, ma trascorsi dai cinque ai dieci anni, a seconda del tipo di beneficio, e se seguirà il processo di rieducazio­ne.

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