Da Casimirri a Baragiola, una cinquantina ancora liberi
Il più celebre è probabilmente Alessio Casimirri, ma in totale sono una cinquantina i latitanti italiani, inseguiti da mandati d’arresto, dopo essere stati condannati per reati di terrorismo. Tra di loro anche Alvaro Lojacono-Baragiola, già condannato per diversi reati di sangue, e considerato coinvolto nel sequestro di Aldo Moro e nella strage della sua scorta, nel 1978, ma “protetto” dalla cittadinanza svizzera. L’ultimo ad averne sollecitato a Berna la consegna fu l’allora ministro italiano della giustizia Roberto Castelli, nel 2004. Ricevendo un cortese rifiuto.
Lo stesso Casimirri, condannato all’ergastolo con sentenza definitiva per il caso Moro (e insieme a Baragiola condannato per l’uccisione del giudice Girolamo Tartaglione, nel 1978), nella sua latitanza in Nicaragua da oltre 30 anni ha acquisito la cittadinanza del Paese sudamericano e gestisce un ristorante sulla costa.
È certamente lui il più esposto alla fregola venatoria di Matteo Salvini (“li prenderemo tutti”), ma sono ancora tanti gli ostacoli che si frappongono alla sua estradizione, soprattutto per la protezione che gli assicura il governo sandinista.
Il maggior numero di latitanti risiede comunque in Francia (seguita dal Sud America), godendo della protezione della cosiddetta “dottrina Mitterrand”, che accordava la propria protezione a “cittadini di un Paese democratico autori di crimini inaccettabili”, ove la richiesta di estradizione giungesse da Paesi “il cui sistema giudiziario non corrisponda all’idea che Parigi ha delle libertà”.
Ed è ancora la cittadinanza, questa volta giapponese, a fare da schermo al neofascista Delfo Zorzi, coinvolto con posizione di vertice nell’organizzazione e nell’esecuzione della strage di Piazza Fontana, nel 1969, dalla quale è stato tuttavia assolto con sentenza definitiva. Insieme agli altri neofascisti di cui le corti di giudizi successivi, nonostante nuovi elementi probatori, non hanno potuto che constatare la non processabilità, essendo già stati assolti in via definitiva.