‘Fiduciari, la legge serve’
Cristina Maderni (Ftaf) replica alla proposta di abrogazione di Quadranti
Le normative federali sui servizi e gli istituti finanziari sarebbero superiori a quelle cantonali che ora regolano l’accesso alla professione
«La Legge cantonale sull’esercizio delle professioni fiduciarie non è assolutamente in contraddizione con la normativa federale (LSerFi, legge sui servizi finanziari e LIsFi, legge sugli istituti finanziari, ndr) che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio 2020, andrà adattata la parte che regola l’attività di fiduciario finanziario. Anzi, è stata anticipatrice di determinate esigenze di tutela della clientela». Così Cristina Maderni, presidente della Federazione ticinese delle associazioni fiduciarie (Ftaf) la quale replica all’interrogazione di Matteo Quadranti (Plr) con la quale si chiede al Consiglio di Stato se sia pronto a rivedere o “ad abrogare totalmente e per tempo le norme cantonali, tra cui la LFid, a fronte dell’entrata in vigore delle due leggi federali”.
Il principio a cui fa riferimento Matteo Quadranti è la priorità del diritto superiore su quello cantonale. In particolare – sempre secondo Quadranti – tutta la parte delle norme cantonali che regolano l’attività di fiduciario finanziario non sarà più legalmente applicabile. “Ciò anche nello spirito di ridurre la burocrazia, esplosa dopo i quasi pieni poteri concessi alla Finma”, scrive inoltre il deputato al Gran Consiglio che chiede anche se la patente di fiduciario immobiliare abbia ancora un senso. “Un immobiliarista di regola si limita a fare da amministratore di stabili o da mediatore in transazioni tra venditore e acquirente (i quali devono comunque passare anche attraverso l’attività di un notaio). I rischi per il cliente sono pertanto vicini allo zero”, aggiunge Matteo Quadranti. Lo stesso discorso può essere replicato per la professione di fiduciario commercialista, visto che una gran parte di questi professionisti è già iscritta all’Autorità federale di sorveglianza sui revisori (Asr). Una doppia affiliazione che genera solo costi, secondo Quadranti che chiede quindi anche di ripensare l’utilità – complessiva o parziale – dell’Autorità di vigilanza.
«La Federazione dei fiduciari ha lavorato e voluto l’aggiornamento della Legge cantonale e seguirà anche l’ulteriore adeguamento. Ricordo a Matteo Quadranti che l’organo di vigilanza è indipendente dall’amministrazione cantonale (è però controllata dal Dipartimento delle istituzioni), ma non genera costi per lo Stato finanziandosi interamente con le tasse di autorizzazione previste dalla LFid», precisa Cristina Maderni. Dell’importanza di un regime di autorizzazione per chi ha a che fare con il risparmio dei cittadini è consapevole anche il procuratore generale del Cantone Ticino, Andrea Pagani, che recentemente in un’intervista alla Rsi ha ribadito la necessità di norme come quella della LFid, continua ancora Maderni. Per quanto riguarda invece l’autorizzazione alla professione di fiduciario immobiliare, ritenuta superflua da Quadranti, la presidente della Ftaf ricorda come truffe ai danni di risparmiatori – tentate o riuscite (il caso di cronaca ‘Porto o Azul’ con numerosi Vip, da Bocelli a Travolta, coinvolti, ndr) – non sono estranee al settore immobiliare locale. «Anzi, è dove ci sono probabilmente più abusivismo e improvvisazione. Per questo non vogliamo che si abbassi la guardia. Ripeto: le norme cantonali sono complementari a quelle federali e non ridondanti», conclude Cristina Maderni.