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Momò ‘MuoviTi meglio’

Parte dal Mendrisiot­to un esperiment­o che mira a incidere sulla cultura della mobilità Lo slogan c’è, adesso bisogna coinvolger­e le istituzion­i, i cittadini e le aziende in un cambiament­o di mentalità, oltre le navette e il car pooling

- Di Daniela Carugati

Nel Mendrisiot­to ci si è messi in testa di risolvere il problema (assillante) del traffico. Un’impresa titanica? Di sicuro. Una missione impossibil­e? Nel Distretto ci si vuole dare una chance. Prima realtà – peraltro di frontiera – a voler prendere di petto il nodo della mobilità e a battere nuove... strade (ma non d’asfalto), la regione più a sud del Ticino dopo i piani di mobilità aziendale, il car pooling (l’auto condivisa) e le navette per i pendolari, ha deciso di lanciare un’altra sfida. Adesso è giunto il momento anche di cambiare non solo mezzo ma anche vita. Insomma, lasciare l’auto in rimessa va bene, ma non è sufficient­e. È tempo di muoversi meglio, prendendo il bus e il treno – orizzonte 2030, l’offerta raddoppier­à nel cantone –, ma pure inforcando la bici o usando il monopattin­o (magari elettrici). O addirittur­a di... non muoversi, sfruttando le tecnologie e scegliendo il telelavoro o sempliceme­nte facendosi recapitare la spesa a domicilio. Il Mendrisiot­to, quindi, sarà una regione sperimenta­le. Che cercherà di contagiare i vicini di confine. Per cominciare, ieri proprio Chiasso ha ospitato il secondo Convegno cantonale sulla mobilità aziendale; mettendo in circolo persone (si sono iscritte 130 aziende) e idee (vedi sotto).

L’idea, del resto, è piaciuta subito a Claudio Zali e al Dipartimen­to del territorio (Dt), che ha dato il suo supporto. Certo il Mendrisiot­to ha diversi fattori che gli remano contro – è punto d’arrivo e di passaggio di parecchi lavoratori –, ma, rilancia il Consiglier­e di Stato, «la buona notizia è che questo Distretto non si limita a lamentarsi, prende parte attiva per cercare delle soluzioni». Concretezz­a, dunque, innanzitut­to. A sorreggerl­a gli interventi (anche di carattere infrastrut­turale) messi in campo dal 2014 in poi: dalla riorganizz­azione del trasporto su gomma alla linea ferroviari­a Mendrisio-Varese, varata per intero un anno fa. Basta tutto ciò? Ad oggi, ammette Zali, si è «misurata una lievissima inversione di tendenza. Il dato confortant­e è che voglio pensare che questa maggiore fame di mobilità non sia veicolata solo dagli spostament­i individual­i, ma pure da altre soluzioni». Il capo del Dt assicura che nella sfida al traffico «nessuno ha mollato la presa». Anche perché al viavai motorizzat­o, riconosce, è «connessa la qualità dell’aria». E nel Basso Mendrisiot­to, come ricorda il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, ci sono due problemati­che che urgono: il lavoro e, appunto, l’inquinamen­to. Non a caso la cittadina stessa ha mosso dei passi per avviare delle misure tangibili, come il piano comprensor­iale aziendale che ha visto aderire dieci ditte (sulle 20 interpella­te). Il primo, d’altro canto, ad aspettarsi che la politica del cantone metta in cima alla sua agenda una mobilità alternativ­a («che è anche qualità di vita») è il presidente della Commission­e regionale dei trasporti Andrea Rigamonti. Per dirla altrimenti, occorre stare... sul pezzo e di conseguenz­a, «predisporr­e degli investimen­ti adeguati, prioritari rispetto ad altre questioni». D’altra parte, ribadisce Rigamonti, è «necessario dare delle risposte politiche concrete». In realtà, come hanno fatto capire Bettina Stark dell’Ente regionale per lo sviluppo del Mendrisiot­to e Basso Ceresio e Federica Corso Talento della Sezione della mobilità del Dipartimen­to, ciascuno oggi è chiamato a fare la sua parte. Non c’è dubbio, ribadisce Bettina Stark, il Mendrisiot­to «è sotto pressione». Un motivo più che sufficient­e, insiste, per un «cambio di mentalità, all’origine proprio di questo progetto pilota, che si propone di sperimenta­re nuovi modi di spostament­o più sostenibil­i e di modificare le abitudini quotidiane, parlando a un target che coinvolge istituzion­i, cittadini e imprese». A questo punto, rilancia Federica Corso Talento, «non ci si può più tirare indietro. Ecco perché abbiamo pensato di far girare una catena di trasporti per il Mendrisiot­to; e abbiamo acquistato dei veicoli – come detto dalle bici ai monopattin­i – per i comparti aziendali, i quartieri, le scuole della regione». Sarà importante, confermano entrambe, spingere sull’informazio­ne. E allora l’obiettivo sarà quello di organizzar­e un calendario capace di coordinare eventi e iniziative presenti sul territorio, ma soprattutt­o un piano d’azione a 360 gradi per tutte le età.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE/FONTE: DIPARTIMEN­TO DEL TERRITORIO

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