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Spitex, Denti: bene così. Ghisletta: sono allibito!

Il deputato e presidente dei medici: ‘L’iniziativa per pianificar­e i servizi di cura privati è lacunosa’ La bocciatura su tutta la linea. Il settore ‘può andare avanti bene come fatto finora’.

- Di Jacopo Scarinci e Andrea Manna

No, Franco Denti non ci sta. L’iniziativa cantonale promossa dalla Commission­e sanitaria, che chiede una modifica della Legge federale sull’assicurazi­one malattie (Lamal) che permetta ai Cantoni che lo desiderano di effettuare una pianificaz­ione degli spitex anche privati, per il deputato e presidente dell’Ordine dei medici «è un pasticcio». Eppure, in calce al testo esaminato ieri dalla Commission­e della gestione, la sua firma c’è. «Mi copro il capo di cenere – risponde Denti raggiunto dalla ‘Regione’ – ma ho firmato questa iniziativa per avere l’occasione di approfondi­re il tema». Una volta fatto, «mi sono reso conto che è davvero lacunosa e al suo interno ci sono parecchi errori concettual­i». Innanzitut­to il fatto che «i servizi di interesse generale, i nostri 6 Sacd, sono già pianificat­i di fatto osservando la legge specifica. Mentre gli spitex privati, seppur presenti in numero elevato, forniscono poche prestazion­i in rapporto alla globalità della spesa Lamal». Senza dimenticar­e, insiste, che «i privati a volte colmano delle lacune presenti nei Sacd di interesse generale, come le fasce notturne, i sabati e le domeniche». Tutto ciò, ma non solo come vedremo, ha portato il presidente dell’Ordine dei medici a bocciare un’iniziativa che «se arrivasse a Berna, farebbe ridere tutti». Nel senso che «nel testo (con primo firmatario Raoul Ghisletta, ndr) si pongono due domande: se le prestazion­i a domicilio sono svolte esclusivam­ente da personale qualificat­o e se le ore svolte e le prestazion­i fatturate dagli spitex concernono davvero e solo ambiti Lamal». Ebbene, per Denti «la prima non sta in piedi, l’Ufficio del medico cantonale esercita il suo ruolo di vigilanza sugli operatori, così come gli assicurato­ri. E in più, ci sono i medici che prescrivon­o le cure. Non metterebbe­ro mai un proprio paziente nelle mani di una persona non valida». E la seconda questione? Niente da fare nemmeno qui: «È chiaro che non è così. C’è tutto il settore dell’aiuto domestico, che non è una prestazion­e Lamal. Faccio fatica a comprender­e il senso di inviare una domanda del genere all’attenzione del parlamento». Insomma, per Denti la situazione va bene così com’è «col giusto equilibrio tra pubblico e privato. E, ricordo, non è vero che il pubblico vada sempre bene e il privato sempre male». Ad ogni modo, dopo la discussion­e di oggi, gli schieramen­ti in Gestione non sono ancora definiti. «Denti ha illustrato le sue consideraz­ioni: gli abbiamo chiesto di presentare appena possibile un rapporto – afferma il presidente della commission­e, Raffaele De Rosa (Ppd) –. Abbiamo inoltre delegato il relatore per quel che riguarda l’audizione dell’iniziativi­sta Ghisletta. Come commission­e, valuteremo la richiesta al Consiglio di Stato di una sua presa di posizione».

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TI-PRESS Ancora non definiti gli schieramen­ti in Gestione

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