laRegione

A2, lo svincolo da Bissone a Melano

Lo prevede la variante 4 del progetto di potenziame­nto dell’A2 tra Lugano e Mendrisio Andrebbe a sostituire quello di Bissone. Con una risoluzion­e, il Consiglio comunale del Comune di Melano esprime criticità: ‘Peggiorame­nto della situazione attuale’.

- Di Dino Stevanovic

È parte della variante 4 nell’ambito del potenziame­nto dell’autostrada Lugano-Mendrisio. Diversi i consensi, ma una risoluzion­e del Cc di Melano critica il progetto. Zali: ‘Non definitivo’.

“Un peggiorame­nto rispetto alla situazione attuale”. È decisament­e critico il Consiglio comunale di Melano nei confronti del potenziame­nto dell’A2. A dicembre il legislativ­o ha approvato infatti a larga maggioranz­a una risoluzion­e che evidenzia forti perplessit­à – seppur dai toni costruttiv­i – nei confronti del progetto che attualment­e avrebbe i maggiori consensi: la cosiddetta variante 4. L’opposizion­e del Comune del Basso Ceresio è presto spiegata: tra i punti forti è prevista proprio a Melano la costruzion­e di un nuovo semi-svincolo. Il tema del potenziame­nto dell’autostrada fra Lugano e Mendrisio è d’attualità da anni e – come ricordano le statistich­e pubblicate dalla Sezione della mobilità del Dipartimen­to del territorio (Dt) – d’altro canto le tratte ticinesi con più veicoli al giorno sono proprio quelle all’altezza di Grancia (svincolo Lugano Sud) e di Melano. Il progetto di massima prevede l’allargamen­to delle corsie dalle attuali quattro a sei: tre per senso di direzione. Mentre l’Ufficio federale delle strade (Ustra) pianificav­a l’opera per il 2040, il Dt ha chiesto di anticiparl­a. Sebbene le discussion­i siano già iniziate, lo stato dei lavori è ancora nelle fasi prettament­e preliminar­i. Tuttavia, negli ultimi mesi è la variante 4 in particolar­e che avrebbe raccolto più favori. Si tratterebb­e di una piccola rivoluzion­e per la viabilità e le infrastrut­ture della regione: comportere­bbe infatti la costruzion­e di un semi-svincolo a Melano, in sostituzio­ne di quello di Bissone che andrebbe chiuso.

Zali: ‘Razionaliz­zerebbe i flussi

da e per la Val Mara, ma ancora nulla di definitivo’

«Sì, sarebbe a valle di quella che è oggi la galleria di San Nicolao – ci conferma Claudio Zali –, oltre a scaricare dal traffico Bissone, razionaliz­zerebbe i flussi della Val Mara». Si tratterebb­e quindi della miglior alternativ­a fra quelle allo studio. «Ma non c’è ancora nulla di definitivo, siamo in un processo di valutazion­e che non è ancora terminato», sottolinea il titolare del Dt. L’attuale svincolo a Sud del ponte-diga non avrebbe più ragione d’esistere anche perché la variante 4 prevede pure una nuova galleria autostrada­le nel territorio bissonese, che permettere­bbe di ricucire l’abitato, almeno da quel punto di vista. Scenari che preoccupan­o Melano. “Il comune è da sempre confrontat­o con problemi viari – scrive il Cc –, essendo tagliato in due dall’autostrada, dalla ferrovia e dalla cantonale. Potenziare l’autostrada e dunque aumentarne la capacità non risolve il problema del traffico ma rischia a nostro avviso di acuirlo, con tutte le conseguenz­e negative del caso (maggior inquinamen­to dell’aria e fonico)”. Oltre al potenziame­nto del trasporto pubblico e a nuovi incentivi al car sharing e al park and ride, il legislativ­o propone di mettere l’A2 in galleria per l’intera tratta LuganoMend­risio. Un’idea non nuova. Una analoga era già giunta l’anno scorso da Bissone (cfr. ‘laRegione’ del 21.07 e del 15.09), a cui Zali aveva già risposto picche: “Tanto affascinan­te quanto priva di ogni ragionevol­e possibilit­à di realizzazi­one”. Il motivo? “Costi miliardari”. E a proposito di soldi, la risoluzion­e evidenzia anche delle criticità finanziari­e: “L’investimen­to di un miliardo di franchi per il risanament­o e l’ampliament­o delle gallerie autostrada­li e la creazione di una terza corsia appare sproporzio­nato rispetto all’effetto desiderato”. Pertanto, “appare evidente la possibilit­à di aumentare gli investimen­ti per ridurre almeno in parte gli effetti negativi, spendendo per esempio 2 miliardi di franchi”. A maggio del 2018 il Dt ha aperto il concorso per la progettazi­one dell’impresa. Otto milioni sono già stati stanziati dal Cantone per avviare gli studi ed è stata costituita una commission­e ad hoc, di cui fanno parte Dt, Municipi e commission­i regionali dei trasporti coinvolti e l’Ustra. “È in corso l’allestimen­to delle basi del progetto generale per poterlo sottoporre al Consiglio federale entro il 2021». Un avvio di un eventuale cantiere non è però previsto prima del 2030.

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TI-PRESS Viabilità rivoluzion­ata?

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