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‘È disarmante sapere che uno sconosciut­o usa i tuoi dati’

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«Mi ha molto infastidit­o scoprire che le mie targhe fossero state clonate da qualcuno in Serbia. È disarmante sapere che uno sconosciut­o ha i tuoi dati e li sta usando illecitame­nte per chissà quale scopo. Ti chiedi come ha fatto ad appropriar­sene. Ti senti impotente e ti chiedi che cosa sa di te», dice Marta (identità nota alla redazione), una casalinga cinquanten­ne del Bellinzone­se. Dal 2016, mese dopo mese, per quasi due anni, si è vista bombardare di richieste di pagamento da società di incasso, prima estere poi svizzere, per un posteggio scoperto a Valjevo. Una cittadina da 58mila abitanti, che la donna non ha mai visitato in vita sua. «Non sono mai stata in Serbia e quella non è la mia autovettur­a, solo le targhe coincidono», precisa. Guardiamo insieme la documentaz­ione. Ci sono numerosi solleciti di pagamento, poi le foto di una Hyundai con le targhe della bellinzone­se (che invece è titolare di una Fiat) posteggiat­a nella cittadina serba dove non è stato pagato il posteggio. Ad ogni sollecito la somma da pagare aumenta. Per evitare di avere problemi la bellinzone­se si rivolge in polizia sporgendo una denuncia contro ignoti per il reato di falsificaz­ione di targhe di controllo. Un passo per scongiurar­e ulteriori problemi, che viene comunicato alla società di incasso svizzera. Le missive continuano comunque come nulla fosse. La donna lascia passare ancora qualche mese e poi si rivolge di nuovo alla polizia giudiziari­a che prenderà contatto con la società di incasso per segnalare l’avvenuta falsificaz­ione delle targhe della donna.

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