Il Ps balla da solo. E c’è chi dubita che il suo sia un vero controprogetto
Non andranno lontano in Gran Consiglio l’iniziativa popolare generica lanciata nel 2008 e denominata “Giù le mani dall’Officina: per la creazione di un polo tecnologico-industriale nel settore del trasporto pubblico” e il controprogetto ora elaborato dal Partito socialista. Il secondo, ricordiamo, chiede di rafforzare l’iniziativa implementando nel nuovo stabilimento previsto a Castione un polo tecnologico produttivo gestito in assetto pubblico/privato e comprendente sia quelle attività ritenute oggi redditizie ma che le Ferrovie non intendono trasferire dallo storico stabilimento cittadino destinato alla chiusura, sia nuovi servizi e attività di ricerca e innovazione nella gestione dei vettori di trasporto. Mentre in Gran Consiglio i favorevoli allo stanziamento di 100 milioni a sostegno della nuova Officina hanno raggiunto una solida maggioranza (la discussione del messaggio governativo è all’ordine del giorno della seduta di settimana prossima), per contro iniziativa e controprogetto stanno facendo breccia fra pochi parlamentari. La maggioranza preferisce dunque lasciare alle Ffs la decisione su quali eventuali attività produttive integrare a Castione, oltre alla prevista manutenzione di tre diversi tipi di treni passeggeri. Ieri i rappresentanti socialisti nella Commissione della gestione del Gran Consiglio hanno intanto presentato ai colleghi commissari il controprogetto ottenendo scarso appoggio. Qualcuno, ritenendo minime le differenze fra i due testi, ha pure messo in dubbio che si tratti di un vero controprogetto. A questo punto si annuncia un rapporto negativo sull’iniziativa e uno favorevole (Ps e pochi altri) al controprogetto. Il plenum potrebbe discuterne in febbraio o marzo. In caso di affossamento parlamentare, i promotori di iniziativa e controprogetto avrebbero la facoltà di portare i ticinesi alle urne. MA.MO.