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Contro Raonic servirà un Wawrinka diverso

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«Non è il modo in cui avrei voluto avanzare nel tabellone». Stan Wawrinka è onesto nell’analisi e conscio del fatto che se Gulbis non fosse stato costretto all’abbandono per problemi alla schiena, difficilme­nte sarebbe ancora in lizza, a Melbourne. In chiara difficoltà in un primo set in cui non ha mai dato l’impression­e di potersi opporre al lettone, Stan all’appuntamen­to con il secondo turno deve presentars­i in tutt’altra veste se intende avere una possibilit­à contro Milos Raonic, per nulla inquietato da Nick Kyrgios, liquidato in tre set. «In allenament­o gioco bene, il mio tennis c’è. Contro Gulbis, però, ho faticato a trovare la linea direttrice della partita». Non resta che confidare che l’elvetico ritrovi lo smalto palesato a Doha, dove sconfisse il russo Karen Khachanov e il cileno Nicolas Jarry senza perdere una sola volta la battuta. Un rigore senza il quale domani ha ben poche possibilit­à di spuntarla. Tra Wawrinka e il canadese quello di domani sarà il settimo incrocio: il vodese ha vinto i primi quattro, ma ha perso i più recenti, tre anni fa proprio a Melbourne, e lo scorso settembre agli Us Open. «So cosa bisogna fare contro un bombardier­e come Raonic: controllar­e (e vincere) i propri turni di servizio, non farsi abbattere se piazza tanti ace e... lottare, molto sempliceme­nte».

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