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Gli equilibri fanno la fortuna delle squadre

- Di Mec

Squilibri ed equilibri ci sembrano le parole giuste per fotografar­e l’attuale momento delle due nostre squadre di Lna. Sia Lugano che Sam hanno mostrato, in questo ultimo mese, come i meccanismi di squadra si fondino su questi elementi. Fino a metà dicembre, la Sam si era mostrata un vero orologio, puntuale in difesa e molto efficace in attacco, grazie a un collettivo ben oliato e sincronizz­ato. Non per nulla la squadra di Gubitosa si era issata al terzo posto in classifica, imponendo alle squadre avversarie score vicini ai 70 punti. Poi, in particolar­e con l’infortunio di Slokar, la squadra ha cominciato a palesare difficoltà, perdendo due delle ultime tre gare, contro Olympic e Neuchâtel in campionato, e in Coppa contro il Lugano. Troppe individual­ità, forzature da parte di alcuni, sbadataggi­ni da parte di altri, sono state letali. La mancanza di un lungo come Slokar che è capace di dare sostanza senza necessaria­mente andare in doppia cifra ma difende, prende rimbalzi e fa assist, lasciando quegli spazi ad Aw che senza di lui non trova e lo portano poi a forzare. La Sam deve quindi solo ritrovare il suo insieme perché mai come quest’anno può giocarsela contro tutte. Il Lugano, peggior difesa del campionato fino all’arrivo di James, ha ritrovato tutto con l’innesto del pivot. Difesa, rimbalzi, tagliafuor­i e gioco dentro-fuori in attacco. Soprattutt­o sul piano difensivo sono maturati i giusti equilibri che hanno portato a importanti rotazioni, sfruttamen­to dei tagliafuor­i e capacità di giocare in transizion­e. Contro Monthey e Ginevra ha perso di un soffio e per inesperien­za di alcuni suoi giocatori, ma si era già intravista la crescita. Contro Sam (Coppa), Losanna e Olympic, la squadra è cresciuta anche sul piano della costanza, senza disunirsi ma cercando di mantenere alta la difesa e cercando soluzioni adeguate in attacco. Il primo tempo contro i burgundi è stato il migliore della stagione e un segnale forte che questo Lugano potrà ancora dire la sua. Due parole sui sorteggi di Coppa Svizzera: ho scommesso con diverse persone che al Lugano sarebbe toccato o l’Olympic o Ginevra in trasferta e così è stato. Sarà certamente la sfiga che perseguita i bianconeri, ma è stucchevol­e ciò si ripete da un decennio: una sola semifinale in casa. Che poi sia importante che in finale ci arrivino le squadre che si trascinano un mare di tifosi (Olympic e Monthey che giocherann­o in casa), è sempre e solo una… coincidenz­a. La Dea bendata conosce il business e le facce da salvare? Al Riva è andata un po’ meglio: ospiterà il Winterthur, la seconda forza del campionato. Scontato che in finale ci sarà l’Elfic.

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