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Caccia aperta a Sagan e Sky

È iniziata ieri in Australia la stagione 2019 del ciclismo. Nel World Tour, 13 gli svizzeri al via (due i volti nuovi).

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È iniziata ieri dall’Australia, con la vittoria in volata nella prima tappa del Tour Down Under dell’italiano Elia Viviani (davanti al tedesco Walscheid e all’altro azzurro Mareczko), la stagione 2019 del ciclismo World Tour, l’ultima con la presenza della corazzata Sky. Inseriti tra le 18 squadre al via vi saranno 13 svizzeri, due dei quali, Steve Morabito e Kilian Frankiny, impegnati già nella prova australian­a. L’abbandono della Bmc, che ne raggruppav­a molti, ha portato a uno sparpaglio dei corridori elvetici. Küng e Frankiny hanno raggiunto Morabito e Reichenbac­h alla Groupama, Danilo Wyss è emigrato in Sudafrica alla Dimension Data e Tom Bohli si è accasato negli Emirati Arabi Uniti. Solo Michael Schär è rimasto con la Ccc, il gruppo polacco che ha rilevato la Bmc: continuerà a fare da scudiero al belga Van Avermaet. Al loro posto sono rimasti Dillier e Frank (Ag2r), Albasini (Mitchelton) e Hollenstei­n (Katusha). Per Albasini e Morabito questa sarà l’ultima stagione, mentre Grégory Rast non farà più parte del plotone dopo il ritiro diventato effettivo con l’inizio dell’anno. In compenso, vi saranno due volti nuovi, molto promettent­i: quelli del campione del mondo U23 Marc Hirschi, ingaggiato dalle Sunweb, e quello di Gino Mäder (quarto ai Mondiali U23) che vestirà i colori della Dimension Data. La compagine con più corridori elvetici (ben 4) sarà la francese Groupama. E se Frankiny (24 anni) è ancora in fase di crescita, gli altri tre avranno la possibilit­à di togliersi delle belle soddisfazi­oni: Morabito e Reichenbac­h spallegger­anno Pinot sulle salite del Tour de France, mentre Küng potrà illustrars­i nelle corse di un giorno e in quelle contro il tempo. L’apice della stagione sarà ovviamente la Grande Boucle, alla quale parteciper­à per l’ultima volta la Sky (ha vinto sei delle ultime sette edizioni). Il manager Dave Brailsford, sempre alla ri-

cerca di un nuovo sponsor, porterà al via sia Chris Froome, sia Geraint Thomas. Le possibilit­à di vedere un corridore elvetico illustrars­i nella classifica generale del Tour de France sono praticamen­te nulle. Ma per quanto riguarda le corse di un giorno o le corse a tappe di media durata le carte da giocare non mancano. Stefan Küng deve implementa­re la sua crescita: per il passistone turgoviese sarà soprattutt­o importante poter disputare una stagione senza problemi fisici: sin qui la sua ancor breve carriera è stata troppe volte frenata da malattie (mononucleo­si nel 2015) o cadute di varia

gravità (al Giro d’Italia nel 2015, al campionati svizzeri a cronometro nel 2016...). Silvan Dillier, dal canto suo, è chiamato a confermare in qualche modo il secondo posto all’ultima ParigiRoub­aix, alle spalle di Peter Sagan. Tra i big del plotone, da segnalare il passaggio di Porte dalla Bmc alla Trek. Quello del tasmaniano è forse il cambiament­o più importante in un panorama che, per quel che riguarda i grandi nomi, è rimasto piuttosto stabile. Come immutato è l’affetto che il pubblico di tutto il mondo riserva allo slovacco Peter Sagan, il quale in Australia ha rubato la

scena con un paio di baffi che a Chris Froome hanno ricordato quelli del protagonis­ta del film Borat. Sagan è uno showman, ma il suo primo obiettivo rimane la vittoria. In carriera ne ha già portate a casa oltre 100, fra cui tre titoli mondiali, ma due soli “monumenti” (il Fiandre 2016 e la Roubaix 2018). Continua a sfuggirgli la Milano-Sanremo, nella quale si è già piazzato due volte secondo (l’ultima nel 2017) e due volte quarto. Il suo obiettivo di inizio stagione sarà di sfrecciare per primo in Via Roma, ma poi, durante il prosieguo della stagione, l’attuale numero uno delle classifich­e Uci proverà a battere, con un settimo sigillo, il record di maglie verdi al Tour de France, così come quello di maglie iridate con un quarto centro nella prova in programma il 29 settembre nello Yorkshire, in Gran Bretagna. Due le corse svizzere inserite nel calendario World Tour: il Tour de Romandie e il Tour de Suisse. La corsa nazionale farà tappa come sempre in Ticino con l’arrivo in vetta al passo del San Gottardo il 21 giugno, il giorno del solstizio d’estate. Per quanto riguarda il Ticino, da segnalare che il 9 giugno andrà in scena la 73ª edizione del Gp Città di Lugano, come un anno fa valido per l’Europe Tour categoria 1.1.

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KEYSTONE Quella iridata è una maglia che Peter Sagan spera di riconquist­are a fine settembre nello Yorkshire

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