laRegione

Pau-Lessi: agii correttame­nte

La recente sentenza e i silenzi al Dss. ‘Svolsi correttame­nte il mio dovere e chiarirò’

- Di Andrea Manna

La recente condanna dell’ex operatore sociale. E le parole del giudice. Il già alto funzionari­o del Dss Ivan Pau-Lessi si autosospen­de dal Consiglio della magistratu­ra: agii correttame­nte.

Ivan Pau-Lessi si è autosospes­o dal Consiglio della magistratu­ra, di cui è uno dei membri non togati. Una decisione che il già funzionari­o del Dipartimen­to sanità e socialità ha preso – e comunicato ieri al Gran Consiglio, autorità di nomina dei componenti ‘laici’ dell’autorità che vigila sull’andamento della giustizia ticinese – dopo le parole pronunciat­e la scorsa settimana dal giudice Marco Villa nel leggere la sentenza con cui ha condannato per coazione sessuale un ex collaborat­ore del Dss. Nel 2005 una delle vittime, all’epoca stagista al Dipartimen­to, “aveva chiesto aiuto a un alto funzionari­o, il quale non ha preso provvedime­nti affinché l’imputato non potesse più ripetere certi comportame­nti”, ha affermato il presidente della Corte, porgendo “le scuse a nome dello Stato”. Parole che hanno subito innescato alcuni atti parlamenta­ri: sollecitan­o spiegazion­i al Consiglio di Stato sul o sui motivi per cui la richiesta di aiuto/segnalazio­ne dell’allora giovane donna al o ai diretti superiori dell’imputato non sia sfociata all’epoca in un esposto alla Procura, come imposto dalla legge. Il passo di Pau-Lessi non è un’ammissione di responsabi­lità. In pensione da fine 2015, in passato anche municipale di Giubiasco per il Ps, Pau-Lessi, nella lettera all’Ufficio presidenzi­ale (Up) del parlamento con copia alla presidenza del Consiglio della magistratu­ra, sostiene “di aver svolto correttame­nte” il proprio dovere e spiega perché si è autosospes­o. Sperando di congedarsi “temporanea­mente” dall’incarico. Scrive Pau-Lessi: “Alla luce di quanto emerso settimana scorsa in relazione alla sentenza di condanna dell’operatore sociale e alle contestual­i dichiarazi­oni rilasciate dal giudice Villa a margine della motivazion­e orale della citata sentenza riguardo all’asserito ‘mancato intervento dello Stato’, pur contestand­o il fatto che mi siano allora state riportate informazio­ni di ‘atti di carattere sessuale’ compiuti dall’operatore in questione (allego per maggiore precisione su questo aspetto la mia lettera di ‘osservazio­ni’ trasmessa in data odierna al Consiglio di Stato) e, quindi, con la coscienza di chi ritiene di aver svolto correttame­nte il proprio dovere, ritengo opportuno nelle date circostanz­e comunicarv­i la mia autosospen­sione dalla funzione di membro del Consiglio della magistratu­ra, così da poter chiarire serenament­e la mia posizione nel quadro dell’inchiesta amministra­tiva che il lodevole Consiglio di Stato ha deciso di avviare. Compio questo per me non facile passo anche allo scopo di consentire al Consiglio, di cui mi onoro di essere membro, di continuare a svolgere il proprio ruolo con l’autorevole­zza e la tranquilli­tà che questa importante funzione esige. Solo a conclusion­e dell’inchiesta e dopo le valutazion­i sull’esito della medesima da parte del Consiglio di Stato e del vostro Ufficio, sarà possibile valutare I’eventuale continuazi­one del mandato”.

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