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‘Settore fallimenti, a due anni dalla riorganizz­azione un rapporto del governo’

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Il messaggio governativ­o sulla riorganizz­azione del settore esecutivo e fallimenta­re è datato 11 luglio 2017. Nel frattempo ne è passata di acqua sotto i ponti. «Quel messaggio era assolutame­nte carente. In seguito alle audizioni che abbiamo svolto e ai nostri approfondi­menti, il Dipartimen­to delle istituzion­i ha preso atto della gravità della situazione sul fronte dei fallimenti, in particolar­e di quelli ‘pilotati’, e ha quindi adottato una serie di misure, condivisib­ili, che ora, riteniamo, permettono di sottoporre il tema al Gran Consiglio», dice, contattato dalla ‘Regione’, il deputato del Plr Giacomo Garzoli, autore del rapporto, firmato ieri dalla Commission­e parlamenta­re della gestione, sulla ristruttur­azione del settore esecuzione e fallimenti. Fra le misure decise dal Dipartimen­to, il rafforzame­nto della collaboraz­ione tra gli uffici e le autorità interessat­i. Rafforzame­nto che ha portato all’introduzio­ne, nell’organico dell’Ufficio dei fallimenti, della figura del Perito contabile: una volta operativo, sarà chiamato a segnalare alla Procura quei crac con possibili risvolti penali. Sulla nuova organizzaz­ione tocca ora al plenum del Gran Consiglio pronunciar­si. Cosa che farà alla luce delle consideraz­ioni formulate da Garzoli nel rapporto. Il documento stilato dal relatore liberale radicale invita inoltre il parlamento a chiedere al Consiglio di Stato di presentare “dopo due anni” dall’approvazio­ne della riorganizz­azione “un rapporto di verifica e valutazion­e del settore” all’attenzione della Commission­e della gestione. «Con la speranza di avere finalmente un’analisi dei flussi e dei dati degli uffici fallimenti – rileva Garzoli –. Questa valutazion­e da parte del governo ci permetterà anche di dire se ad esempio la figura del Perito contabile è una misura sufficient­e o no». Quanto alla prospettat­a creazione in seno alla Divisione giustizia (Dipartimen­to istituzion­i) della Sezione esecuzione e fallimenti, la commission­e si chiede se sia davvero necessaria la sua creazione, considerat­a fra l’altro l’esistenza della Camera esecuzione e fallimenti, e se non sia invece il caso di potenziare le risorse umane negli uffici fallimenti.

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Il relatore Giacomo Garzoli

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