L’ultima carta di Theresa May
Londra – Theresa May torna ad attraversare la Manica. Domani la prima ministra britannica sarà a Bruxelles, sede di quell’Unione europea da cui Londra vuole staccarsi, senza riuscirvi, per chiedere almeno la grazia di un ascolto. A Jean-Claude Juncker, presidente uscente della Commissione Ue, May presenterà alcune “nuove proposte” sul backstop, il contestato meccanismo di salvaguardia della frontiera aperta fra Irlanda e Irlanda del Nord, su cui a Westminster si è bloccata la ratifica dell’accordo di divorzio raggiunto a novembre. Una bocciatura umiliante per May, costretta a cercare un accordo purché sia da esibire al ritorno a Londra. Illusa. A Bruxelles, il mantra ufficiale è che un accordo esiste già e Londra faccia il piacere di ratificarlo, pena una separazione ’no deal’, con tutto ciò che ne consegue. L’obiettivo di Downing Street di arrivare a domani con tre alternative concrete al backstop da sottoporre al presidente della Commissione, è da far tremare i polsi a statisti di ben altra levatura. Il governo di May non ha rivelato dettagli, ma il riferimento resta a strumenti tali da assicurare che l’ipotetica attivazione del “freno di emergenza” non sia a tempo indeterminato; oppure che la Gran Bretagna disponga di un qualche percorso di uscita unilaterale; o ancora che lo stesso backstop sia lasciato dietro le quinte a favore di meccanismi “tecnici” diversi (a cui il governo May sta lavorando con un gruppo di studio comprendente le varie anime del Partito Conservatore). Parole. Il 29 marzo è più vicino di quanto appaia, in ogni caso. Con o senza un accordo, da quella data il Regno Unito sarà fuori dall’Ue. Nel secondo caso, con qualche “complicazione”. May, conscia di che cosa potrebbe accadere, ieri ha visitato Belfast, in Irlanda del Nord. A un uditorio di imprenditori, ha confermato “l’impegno assoluto” per il mantenimento di un confine “senza barriere” in terra irlandese, nel rispetto dello storico accordo di pace del Venerdì Santo del 1998. Ma Dublino non si fida. e Bruxelles sta con Dublino...