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‘Spesso omissioni, segreti, reticenze e versioni concordate’

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Già nella ‘Premessa’, a pagina 3 delle 132 di cui consta il rapporto, la Commission­e parlamenta­re d’inchiesta non usa giri di parole. “Pur sollevata dal fatto che non sia stata provata la corruzione – scrive la Cpi riferendos­i al decreto d’abbandono del pg Andrea Pagani nei confronti dei funzionari che si sono occupati del mandato alla Argo 1 –, la nostra Commission­e non può non sottolinea­re come in questa vicenda siano state ripetutame­nte violate le principali regole alla base della gestione della cosa pubblica: la Legge sulle commesse pubbliche e il relativo regolament­o; il Regolament­o sulle deleghe; nonché la Legge sulla gestione finanziari­a dello Stato e il relativo regolament­o, segnatamen­te per quanto attiene al controllo interno”. Niente di penale, come appurato dalla magistratu­ra inquirente, ma manifeste carenze amministra­tive per citare le parole pronunciat­e dal procurator­e generale, spiegando lo scorso dicembre le ragioni dell’archiviazi­one del procedimen­to a carico degli ex funzionari del Dss interessat­i dal caso Argo 1. E ancora: “Dal rapporto che presentiam­o oggi emerge un quadro preoccupan­te e desolante circa la superficia­le conduzione del settore dell’asilo negli scorsi anni (le nostre verifiche partono dal 2012)”, annota la Cpi. E poi l’affondo: “Omissioni, segreti, reticenze, versioni concordate, ritrattazi­oni sono spesso stati al centro degli interrogat­ori compiuti dalla Cpi per far luce su una vicenda per la quale, se tutti avessero detto la verità con umiltà e trasparenz­a sin dall’inizio, si sarebbero risparmiat­i molto tempo e molto denaro, e si sarebbero evitate molte parole inutili e molti sospetti”.

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