Vietare il fumo nei parchi gioco? ‘Non è necessario’
Bandire il fumo di sigaretta dai parchi gioco è un provvedimento che non sta allo Stato prendere. “Non si ritiene che rientri nei suoi compiti condizionare il comportamento dei cittadini attraverso divieti quali quello proposto”. Proposto con una mozione da Nadia Ghisolfi (Ppd), a cui la maggioranza della Commissione legislazione risponde picche. Con il rapporto, appena citato, di Giovanna Viscardi (Plr), da cui comunque si apprende che “alcuni Comuni hanno già provveduto a regolamentare il divieto di fumo in talune aree pubbliche, in particolare nei parchi gioco. La maggioranza della Commissione – rileva però Viscardi – reputa che una norma cantonale che vieti il fumo nei parchi gioco non sia necessaria per raggiungere lo scopo voluto dalla mozione”. Che sarebbe quello di proteggere le persone più vulnerabili – bambini e donne incinte – dagli effetti nocivi del fumo passivo. “Non essendovi studi al riguardo – annota la relatrice di maggioranza – non si vede quale possa essere la giustificazione del divieto di fumare nei parchi gioco e negli spazi all’aperto a disposizione di attività, anche se dedicate specificatamente ai minori”. Un’osservazione che Nadia Ghisolfi contesta nel rapporto di minoranza che sarà discusso dal plenum del parlamento nella seduta che si apre il 17 febbraio. La deputata popolare democratica cita una serie di studi ed esperienze simili avviate in altri Paesi, e ritiene che un divieto del genere permetterebbe al Cantone di proporre “un atto concreto di sensibilizzazione e attenzione nei confronti della protezione della salute per la popolazione”. E a proposito del fumo passivo, Ghisolfi ha presentato altre due mozioni con cui chiedeva il divieto di fumo alle entrate dei locali chiusi accessibili al pubblico o adibiti a luoghi di lavoro per più persone, e alle fermate e nelle stazioni dei mezzi pubblici. A tal proposito, lo ricordiamo, è in corso un esperimento delle Ffs che coinvolge la stazione di Bellinzona. Due proposte di estensione del divieto che vedono contraria la Legislazione, al punto che su questi due atti parlamentari Ghisolfi non ha contrapposto un secondo rapporto.