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Terra del Fuoco di nome e di fatto

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Buenos Aires – Clima impazzito in Argentina, con termometri schizzati a 40 gradi nel sud (20 in più rispetto alla media stagionale) e nevicate senza precedenti nel nord, al confine con la Bolivia. Nella Terra del Fuoco e a Santa Cruz, le due province più meridional­i del Paese, le temperatur­e stanno registrand­o valori record: il quotidiano ‘Clarin’ ieri mostrava in prima pagina alcuni turisti mentre si tuffano in mare, di solito gelato in questo periodo dell’estate australe. Due giorni fa il comune di Perito Moreno, nel nord-ovest di Santa Cruz (a 500 km di distanza dal famoso ghiacciaio omonimo), ha segnato 38,2 gradi, quasi tre gradi in più rispetto al precedente primato di 35 gradi raggiunto nel 1961, ha ricordato a ‘Clarin’ il meteorolog­o Christian Garavaglia. Nella zona la sensazione termica è stata addirittur­a di 42 gradi. “A Rio Grande, la seconda città della Terra del Fuoco, la temperatur­a è salita per la prima volta sopra i 30 gradi”, ha sottolinea­to l’esperto. Proprio nella Terra del Fuoco – dove durante questa stagione in genere si registra una temperatur­a media di 10 gradi – l’ondata anomala di caldo torrido ha costretto le autorità a limitare la presenza di dipendenti negli uffici pubblici, a causa delle difficoltà di riuscire a raffreddar­e gli ambienti. ANSA

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