Tecnopolo, arriva l’interrogazione
Il Tecnopolo di Manno non decolla. È l’opinione della deputata Amanda Rückert, che ha interrogato il Consiglio di Stato a nome del gruppo leghista in Gran Consiglio. Partendo da un’inchiesta giornalistica del settimanale ‘Il Caffè’, la deputata chiede lumi sulla capacità del Tecnopolo (gestito dalla Fondazione Agire) di attrarre start up. Inaugurato nel mese di maggio del 2014, ricorda Rückert, il Tecnopolo Ticino è stato definito un progetto strategico, inserito nel programma di politica economica regionale del Canton Ticino, idealmente sede di start up e che permette a giovani aziende innovative e a imprenditori di svilupparsi in un ambiente consono. Il ruolo del cantone all’interno della fondazione Agire e del Tecnopolo è rilevante visto che – sottolinea la deputata leghista – il vicepresidente dell’ente è il direttore della Divisione economia del Cantone. Tra le criticità segnalate vi è quella dell’eccesso di burocrazia. Anche il saldo tra arrivi e partenze è negativo nel senso che negli ultimi due anni a fronte di 26 partenze, solo 5 nuove aziende si sono insediate nella struttura. Da qui una serie di domande sul ruolo dello Stato, rispettivamente della Divisione economia e del Dfe nelle scelte operative e insediative attorno al Tecnopolo. A quanto ammontano le uscite del Cantone Ticino a favore del Tecnolopo e dei suoi progetti? È soddisfacente il bilancio relativo alla presenza del Tecnopolo (indotto)? L’eccesso di burocrazia lamentato da alcuni imprenditori corrisponde a realtà? E in che modo il governo si attiverà per rendere l’accesso meno oneroso? Infine si chiede l’opinione in merito al drastico calo di start up. RED