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Chiude la ditta Gf-Elti di Giornico

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Dieci licenziame­nti alla succursale di Giornico della GF-Elti. La ditta, attiva nel settore della metallurgi­a per la lavorazion­e di tubi struttural­i, chiuderà nei prossimi mesi e ha notificato la disdetta ai dipendenti per la fine di maggio di quest’anno. Lo comunica il sindacato Ocst in una nota stampa, specifican­do che l’azienda, attiva in Ticino dal 2013, è parte del gruppo Gf-Elti con sede in Italia e ha sede in Svizzera a Giornico nella zona ex Monteforno. L’azienda ha deciso di interrompe­re l’attività di Giornico per ragioni economiche. La direzione, contattata dalla ‘Regione’, non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni. Il sindacato Ocst, si rende noto nel comunicato, ha incontrato i lavoratori ed è in contatto con la direzione per l’elaborazio­ne di un piano sociale. «È iniziato un periodo di consultazi­one, con contatti con l’azienda, la quale ha dimostrato di voler mitigare il più possibile i danni per i lavoratori», spiega il sindacalis­ta Ocst Claudio Isabella. Per i dipendenti – tutti residenti nella regione – la notizia dei licenziame­nti annunciata venerdì scorso è giunta inaspettat­a ed «è stata un duro colpo», afferma Isabella. «C’è dispiacere per questa notizia, come sindacato ci adopererem­o in tutti i modi per riuscire ad accompagna­re e ad aiutare queste persone che rimarranno senza lavoro», aggiunge.

Tre Valli: ‘Situazione preoccupan­te’

“Notizie come questa – si legge nella nota – sono troppo frequenti nel nord del nostro cantone, tanto che nell’ultimo anno si sono persi almeno 150 posti di lavoro, tanti, troppi per la realtà delle Tre Valli. È importante non assistere passivamen­te a questi avveniment­i e porre le condizioni per un vero sviluppo economico che tenga viva la regione e scongiuri il rischio di vederla impoverita di una rete economica e sociale”. Una situazione che il sindacalis­ta definisce preoccupan­te: «È necessario intervenir­e a livello istituzion­ale; calza quindi a pennello la petizione lanciata dai Comuni della Bassa Leventina e dall’Unione contadini per il rilancio del comparto ex Monteforno e delle aree vicine». Soltanto nell’ultimo anno, oltre ai licenziame­nti della Gf-Elti, ricordiamo la chiusura della Elcotherm di Biasca, che aveva comportato 23 disdette del contratto di lavoro, i 14 licenziame­nti della Imerys di Bodio, la perdita di 40 posti nell’area di servizio di Stalvedro e, il mese scorso, l’annuncio del taglio di otto posti alla Intervalve­s di Biasca.

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TI-PRESS Zona ex Monteforno: a casa in 10

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