‘Giù le mani’ e controprogetto Ps verso il no in parlamento
La Gestione si schiera contro l’iniziativa popolare. I socialisti, invece, andranno avanti da soli.
Posizioni confermate in seno alla Commissione gestione del Gran Consiglio sull’iniziativa ‘Giù le mani’ e il controprogetto socialista. Martedì è stato sottoscritto da tutti i membri il rapporto redatto da Alex Farinelli (Plr) e Fabio Badasci (Lega) contro l’iniziativa popolare sottoscritta nel 2008 da quasi 15mila ticinesi che mira ad avviare un progetto cantonale (sostenuto da Confederazione e Comuni) che rilevi le attuali attività delle Officine Ffs di Bellinzona e ne sviluppi di nuove aggiungendo servizi, ricerca e innovazione nel campo della gestione e della manutenzione dei vettori di trasporto. Una firma con riserva è stata per contro messa dai rappresentanti del Ppd in attesa di ricevere maggiori garanzie sulle attività e sul numero di operai previsti nel nuovo stabilimento che le Ffs intendono realizzare a Castione e per il quale il Gran Consiglio ha stanziato un contributo di 100 milioni di franchi. Per contro solo i commissari Ps hanno firmato il rapporto di Henrik Bang favorevole al controprogetto pensato dai socialisti per, sostengono, rafforzare l’iniziativa rimpolpando il previsto stabilimento da 360 milioni annettendovi le attività produttive che le Ferrovie non intendono trasferire dal sito cittadino a quello nuovo. Qualora il Gran Consiglio affossasse l’iniziativa, i promotori non rinunceranno a convocare i ticinesi alle urne per farli votare su ‘Giù le mani’. A smarcarsi durante il dibattito in Gran Consiglio agendato nella seduta del 18-19 febbraio saranno i deputati dei Verdi, il cui partito – come previsto – rinuncia a lanciare in solitaria il referendum in assenza dei principali promotori chiamatisi fuori, ossia l’Unione dei contadini e i Comuni della Bassa Leventina e Riviera. Improbabile a questo punto è la discesa in campo – pure ipotizzata a suo tempo – di Wwf, Pro Natura e Ficedula i cui vertici si esprimeranno definitivamente nei prossimi giorni. Al fianco dei Verdi a sostegno dell’iniziativa si porrà il Movimento per il socialismo, favorevole sin dal suo lancio e che, in un comunicato, critica la rinuncia al referendum contro il credito di 100 milioni. “Le dichiarazioni altisonanti di guerra contro quella che, sicuramente, è una decisione sbagliata e penalizzante per le Tre Valli e per il mondo agricolo si sono arrese di fronte alle vaghe e inconsistenti promesse di governo e Ffs”, scrive l’Mps: “Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti in questo cantone che una promessa delle Ffs non vale assolutamente nulla: ne hanno fatto l’amara esperienza i lavoratori delle Officine che hanno visto gettate alle ortiche promesse e impegni sottoscritti da Ffs e governo”. MA.MO.