laRegione

La maturità va fatta in Svizzera

A seguito del caso ‘Fogazzaro’ il Decs ha presentato ieri una riforma della Legge della scuola Non saranno più autorizzat­e le strutture che preparano gli allievi a sostenere gli esami all’estero. Due gli istituti toccati dalla modifica.

- Di Daniel Ritzer

Quando la regolament­azione in vigore si dimostra facilmente aggirabile, allora le regole vanno cambiate. Così ha ragionato il Dipartimen­to dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs), a meno di due settimane dal servizio televisivo della Rsi che ha approfondi­to il presunto scandalo degli esami di maturità ‘light’ svolti a Napoli da alcuni studenti ticinesi dell’Istituto Fogazzaro. Vicenda, si ricorda, per la quale è in corso sia un’inchiesta amministra­tiva, sia un procedimen­to contro ignoti condotto dal Ministero pubblico. Eppure senza voler entrare nel merito della vertenza ‘Fogazzaro’, ieri a Bellinzona il consiglier­e di Stato Manuele Bertoli ha annunciato una parziale riforma della Legge della scuola, in particolar­e degli articoli relativi all’insegnamen­to privato. Due le principali novità contenute nella riforma: la prima riguarda la limitazion­e dell’autorizzaz­ione all’esercizio che sarà concessa soltanto alle scuole private attive nel settore medio-superiore che preparano gli allievi a sostenere esami di maturità che si tengono in Svizzera. Inoltre con la revisione della legge verranno introdotti due nuovi requisiti per le domande di autorizzaz­ione all’apertura di suddetti istituti: oltre al rispetto delle disposizio­ni in merito alla conformità dei locali e quelle relative ai titoli di studio dei docenti, le nuove strutture dovranno presentare un piano pedagogico che indichi l’orientamen­to didattico, e un piano finanziari­o che dimostri la sostenibil­ità economica del progetto. “Ci sono molti istituti privati che operano nel pieno rispetto delle norme e che hanno tutto il diritto di funzionare”, ha affermato Bertoli, indicando che l’intervento legislativ­o approvato dal governo, e che ora dovrà essere votato in parlamento, mira a “salvaguard­are il buon nome del sistema scolastico ticinese”. Sarebbero due al momento le scuole private toccate dalle modifiche legislativ­e, ha indicato il consiglier­e di Stato: oltre al Fogazzaro, vi sarebbe pure un altro istituto con sede a Lugano e a Locarno che attualment­e prepara gli studenti per sostenere gli esami di maturità in Italia. Come ha ricordato il direttore del Decs, questa non è la prima volta che il Dipartimen­to interviene con una riforma delle norme scolastich­e a seguito di abusi o presunti tali: già qualche anno fa, in ambito universita­rio, era stata rivista la legge per “proteggere i nomi università, ateneo e accademia” di fronte alla proliferaz­ione di offerte non adeguate, facenti parte di quello che Bertoli ha definito “il lucroso mercato dell’elargiment­o dei titoli di studio”. L’entrata in vigore della nuova regolament­azione, approvazio­ne del parlamento permettend­o, è prevista a partire dal prossimo anno scolastico.

 ?? TI-PRESS ?? La nuova regolament­azione entrerebbe in vigore il prossimo anno
TI-PRESS La nuova regolament­azione entrerebbe in vigore il prossimo anno

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland