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Cambiament­o climatico: che fa la Città? ‘Dialogo per l’autogestio­ne’

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Cosa fa la Città per combattere il cambiament­o climatico? Una domandona, anzi, una serie di domande anche dettagliat­e quelle contenute in una interrogaz­ione al Municipio presentata dal gruppo Ps-Pc nel consiglio comunale di Lugano (primo firmatario Carlo Zoppi). Riscaldame­nto climatico che è certificat­o dalle misurazion­i: “Tra il 1975 e il 2016 la Magliasina si è riscaldata di 1,91°C (misurazion­e effettuata a Magliaso) e il Cassarate di 2,55°C (a Lugano-Pregassona) annotano gli interrogan­ti. Posto che il riscaldame­nto climatico ha una relazione col livello di riscaldame­nto, le questioni sollevate vanno dalla gestione dei rifiuti alla loro diminuzion­e, all’abbassamen­to di CO2, e gas a effetto serra da parte di veicoli e attività economiche; le energie rinnovabil­i, il risanament­o energetico la promozione dei mezzi pubblici di trasporto quando alle condizioni di utilizzo e potenziame­nto del servizio. Dal momento che il riscaldame­nto climatico comporta anche pericoli, gli interrogan­ti sollecitan­o il Municipio sulle misure che intende intraprend­ere per rispondere al possibile aumento di frane e incendi boschivi, alla diffusione di piante e insetti esotici potenzialm­ente dannosi per l’uomo, alla tutela della salute, specie di bambini e di anziani, ai “forti periodi di siccità che priveranno popolazion­e, aziende e serviti di grandi quantità d’acqua , le sacche di calore e di ozono”. Il Ps-Pc si attende quindi una risposta dettagliat­a riguardo le misure già attuate, quelle previste e gli investimen­ti che il Municipio di Lugano intende dedicare a ogni progetto. No allo sgombero dei ‘molinari’: la sezione cittadina del Partito socialista si oppone al Municipio di Lugano che rispondend­o ad un’interpella­nza lunedì ha ribadito la sua decisione di non concedere alcuno spazio alla cosiddetta autogestio­ne nel futuro stabile rinnovato dell’ex Macello, dove oggi ha sede il centro sociale del Molino. Nel contempo il Municipio ha indicato l’attivazion­e di un gruppo di lavoro misto CantoneCit­tà per trovare una sede alternativ­a all’Autogestio­ne. “Il Ps Lugano – si legge in una nota diffusa ieri – ribadisce che l’Autogestio­ne deve avere diritto di cittadinan­za in una realtà urbana come Lugano e che l’Autogestio­ne può far parte del progetto e dei contenuti della ristruttur­azione dell’ex Macello. Il Ps ribadisce quindi la necessità di ricercare il dialogo con l’Autogestio­ne per garantire la sua esistenza a Lugano. Il Ps chiede pertanto che l’attivazion­e del gruppo di lavoro Cantone-Città costituisc­a un primo passo per l’apertura di questo dialogo e che non sia invece il preludio ad un nuovo sgombero”.

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