Così è tutta un’altra storia
Più disciplinata ma pure più frizzante, stavolta la giovane Svizzera non dà scampo ai tedeschi. ‘Felice della nostra reazione’.
Bietigheim – La giovane Svizzera cresce. E stavolta non lascia nulla al caso. Dopo un inizio in salita, per colpa di una penalità per cambio scorretto (e saranno ben due, nei primi sei minuti!) che si traduce nel precoce vantaggio della Germania di Toni Söderholm, con Lean Bergmann che al 2’14’’ trapassa Gilles Senn con il primo tiro in porta.
Ora Fischer può essere soddisfatto: ‘Abbiamo lavorato molto meglio dietro e siamo stati più concreti davanti’
Ma – e per fortuna – è solo un brutto spavento e nulla più. Infatti, tra questa Nazionale e quella ammirata (si fa per dire) la sera prima a Memmingen, nel primo dei due confronti ‘back to back’ tra quelle che in sostanza sono le formazioni U25 di Svizzera e Germania, la differenza è abissale. E viene alla luce a poco a poco, azione dopo azione, cambio dopo cambio. Infatti, gradatamente, i padroni di casa finiscono col passare sempre
più tempo nel loro terzo difensivo. Al cospetto di una Svizzera frizzante, ben più reattiva rispetto alla sera prima, ma soprattutto più disciplinata in difesa, oltre che più presente sul piano fisico, semplicemente padrona di un disco che porta a
spasso con autorità. Finché, puntuali, arrivano anche le reti. Di cui ben tre in otto minuti, tra il 29’ e il 37’, tutte propiziate dal futuro difensore del Rapperswil Mauro Dufner, e rifinite (nell’ordine) dal biennese Michael Hügli e dagli zurighesi Tim Berni e
Marco Miranda. Con la Germania che a quel punto è in ginocchio, anche se ammainerà bandiera soltanto nel terzo periodo, dopo la quarta rete firmata (al 53’50’’) da un altro zurighese, Jérôme Bachofner. «La differenza rispetto a martedì è che stavolta in difesa abbiamo fatto molto meglio – dice, soddisfatto, Patrick Fischer –. Poi, in attacco, abbiamo dato prova di maggior concretezza, ciò che si è tradotto in maggiori energie. Sono davvero felice che siamo riusciti a reagire».