In Ticino 250mila animali: e la politica?
Emanuele Besomi (Società protezione animali Bellinzona): In Ticino ci sono 250mila animali, di cui 100mila da reddito, 30mila cani e 100mila gatti. La politica tiene in considerazione cosa si muove dietro queste cifre? È già stata eseguita la valutazione sul corretto dimensionamento dell’Ufficio del veterinario cantonale?
Beltraminelli: Quello della sanità è il Dipartimento che investe più soldi ed è anche quello confrontato con un aumento dei bisogni: la questione è trovare le risorse. Senza dimenticare però che quando si parla di animali da reddito il primo ufficio è quello dell’agricoltura. In questo senso probabilmente bisogna collaborare di più. Gli animali diventano preziosi contro la solitudine. Credo che dovremmo lavorare di più per valorizzare questa presenza. Caversazio: Ci sono state diverse iniziative da parte nostra in questo ambito. Sicuramente è una componente importante per il tessuto sociale. Forini: Faccio un mea culpa, sono in politica da tre mesi e questa domanda l’ho ascoltata con molta attenzione perché per la prima volta qualcuno me la pone e porta alla mia attenzione il tema. Maderni: Va fatto un ripensamento per quanto attiene agli animali nelle case per anziani, dove una loro presenza può essere di grande aiuto.
Nicolas Orlandi (studente): Cosa pensate di fare in concreto per incenti vare la partecipazione dei giovani al mondo istituzionale e alla politica?
Maderni: I giovani devono essere coinvolti, esattamente come devono essere coinvolte le donne. E questo spetta agli adulti: essere sensibili al punto di coinvolgere, introdurre e far crescere le persone. Troppo spesso le posizioni, così come i comitati, restano chiusi, e quindi i giovani non riescono a introdursi, come capita alle donne. Beltraminelli: Io sono ancora presidente dell’Associazione sportiva di corsa di orientamento di Lugano. Il nostro statuto prevede che ci siano obbligatoriamente due giovani sotto i 20 anni in comitato. Avrei una proposta blasfema che non verrà mai messa in vigore: sarebbe mica male avere un numero minimo di giovani in Gran Consiglio. Forini: Vengo da una esperienza nella Svizzera francese dove si lavora molto nella prevenzione primaria, dando in gestione dei luoghi ai giovani. Qui in Ticino siamo indietro anni luce. Tant’è che abbiamo fior fior di professionisti formati che non possono fare gli animatori perché i centri giovanili sono pochi. Caverzasio: Posso portare l’esempio di Mendrisio, dove abbiamo due casi diversi tra loro: un centro giovani che fatichiamo a rendere attivo, e la Filanda che – nata come centro culturale – è molto viva, piena di giovani anche la sera. Un utilizzo diverso e inaspettato rispetto a quello che pensava il Comune in un primo tempo, una sorta di autogestione che ci ha sorpreso in positivo. Poi per avvicinare i giovani alla politica beh, forse dovremmo essere noi meno noiosi.