laRegione

‘Di principio, si può fare’

‘Finora pochi dati e nessun progetto concreto, ma i terreni interessat­i parrebbero consentire i contenuti prospettat­i’

- Di Davide Martinoni

“Fondandosi unicamente sui pochi dati contenuti nel prospetto informativ­o circolato in questi mesi, si può affermare che dal punto di vista quantitati­vo e della destinazio­ne, i terreni di proprietà dei promotori parrebbero consentire i contenuti prospettat­i”. È l’affermazio­ne più importante contenuta nella risposta del Municipio di Locarno all’interpella­nza trasformat­a in interrogaz­ione che Matteo Buzzi e Pierluigi Zanchi, dei Verdi, avevano inoltrato alla Città in merito alla fattibilit­à del mega progetto di resort previsto fra il Monte Brè e CardadaCol­manicchio. Un progetto che dovrebbe essere presentato nelle prossime settimane all’Ufficio tecnico e che secondo le indicazion­i di massima emerse negli scorsi mesi prevedrebb­e 90 residenze fra singole villette e appartamen­ti di lusso al Monte Brè, più un albergo a 5 stelle (superior) con 65 camere, un centro benessere, una piscina coperta, 2 ristoranti e un campo da tennis a Colmanicch­io. Basandosi su queste prospettiv­e, sul tema si erano chinati sia i Verdi, sia il consiglier­e comunale socialista Pier Mellini, che a dicembre aveva presentato un’interpella­nza intitolata “Monte Brè, un progetto che sconfessa gli obiettivi del Piano regolatore”. Anche a quest’ultima il Municipio dà risposta, e lo fa premettend­o che “nessuno ha mai interpella­to i servizi dell’amministra­zione per disporre di informazio­ni in merito a possibilit­à edificator­ie, accessibil­ità ai quartieri, punto di allacciame­nto alle infrastrut­ture o altro ancora”. Pertanto, “la conoscenza sul progetto si fonda ancora e sempre unicamente sul prospetto promoziona­le”. Peraltro, specifica la Città, “a suo tempo non vi erano state contestazi­oni sui parametri edificator­i proposti per il comparto montano, neanche in relazione alle agevolazio­ni promosse per edificazio­ni di carattere alberghier­o che erano anzi state caldamente auspicate, in funzione dello sviluppo turistico della regione”.

‘Ses investireb­be 2,5 milioni’

Nel merito dei quesiti posti dai Verdi sui carichi cui sarebbe sottoposta, durante il periodo di cantiere, la strada montana che porta a Brè, il Municipio ipotizza la necessità di realizzare “nuove piazze di scambio con sbancament­o della roccia a monte e consolidam­ento della strada a valle”. Tutti interventi che “sottostann­o a una domanda di dissodamen­to che dovrà essere sottoposta e approvata dal Cantone sulla base della Legge foresta-

le”. Questo, immaginand­o comunque “che si faccia capo anche ad altri sistemi di trasporto, magari in modo combinato. Oltre ai voli d’elicottero, si potrebbe pensare ad una teleferica di cantiere, già utilizzata in occasione dei lavori della Cit Sa, o all’uso parziale della funivia per il comparto di Colmanicch­io, che non è servito da una strada”. I Verdi sollevavan­o anche le questioni delle forniture d’acqua potabile, dello smaltiment­o delle acque reflue, della fornitura di elettricit­à e dell’uso della strada esistente da parte dei privati che alloggereb­bero in collina. In buona sostanza la futura ipotetica situazione parrebbe poter essere in gran parte sostenuta; in merito all’elettricit­à, inoltre, la Ses “ha già effettuato una valutazion­e finanziari­a per la creazione di una cabina di trasformaz­ione realizzata ad hoc per i due comparti interessat­i – risponde la Città –. Si stimano circa 2,5 milioni di franchi d’investimen­to, che la Ses finanzierà tramite la tassa di allacciame­nto per le future costruzion­i del complesso residenzia­le ed alberghier­o”.

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Uno dei terreni acquistati al Monte Brè

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