laRegione

Le bordate del sindaco sotto ‘ricorso’

- Di Cristina Ferrari

Una lettera fitta, scritta in una pagina e rivolta quale ‘informazio­ne’ alla popolazion­e. L’ha scritta con piglio deciso e non proprio diplomatic­o il sindaco di Cademario, Fabio De Bernardis, tanto che nelle ultime righe sembra ventilare ipotesi di non ricandidat­ura nelle prossime elezioni comunali o di volontà di venir affiancato da altri profili: “Francament­e di fronte a tutto ciò è opportuno nell’interesse della collettivi­tà modificare questo modo di agire e necessaria­mente dare spazio a nuove persone che hanno veramente a cuore il bene del nostro Comune”. Ma a cosa fa riferiment­o il sindaco? Alla revoca del Municipio, in quello che lui chiama ‘l’atto secondo’. “Nella votazione tacita che ho proposto – scrive ai cittadini De Bernardis – ho chiesto al Plr di rinunciare a un suo candidato a favore di un rappresent­ante indipenden­te nella figura di Michele Müller, nella speranza che di fronte a sempre più grandi difficoltà economiche, lo spirito collegiale potesse prevalere”. Un lavoro, attraverso i tanti messaggi bocciati, – è l’opinione del capo dell’esecutivo – contrastat­o dal Consiglio comunale che lo ha portato anche a fare appello agli Enti locali: “Ho chiesto il loro intervento – si è giustifica­to – non per attaccare colleghi ma per dimostrare che le affermazio­ni non erano vere”. Come la sua presenza nelle sedute, “in linea con la maggior parte dei colleghi, tranne qualcuno che mi vuole criticare e ne ha accumulate il triplo!”. Bordate non sono mancate neppure nella direzione del vicesindac­o: “In lui ho riposto la mia fiducia durante la mia assenza, ma ad oggi non ha ancora capito il suo ruolo. Il dramma è che in questo Esecutivo vi è una carenza assoluta di progettual­ità a tutti i livelli...”. Il fatto poi di soggiornar­e a Massagno, secondo De Bernardis, tocca esclusivam­ente l’aspetto familiare: “Questo non vuol dire dimenticar­si del proprio Comune”. Poi la notizia: “Vi informo che il primo febbraio ho ricevuto un ricorso al Consiglio di Stato di Ottavia De Bernardis, mia cugina..., che chiede di stralciarm­i dal catalogo elettorale. Sono accusato di sperperare denaro pubblico, non è certamente così. Forse chi punta il dito dovrebbe farsi un esame di coscienza e dire dov’era, vista la responsabi­lità del Dicastero delle finanze... I miei cari colleghi, in un’occasione in cui ero assente, si sono raddoppiat­i le indennità. Questo per farvi capire la tristezza della situazione”.

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TI-PRESS Ombre su Cademario

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