Abusi, ‘cosa si è fatto e cosa si farà’
Scosse e non poco la comunità il caso emerso nel settembre del 2016: un monitore attivo nell’ambito della ginnastica aveva abusato sessualmente, negli anni, di numerose ragazzine. La vicende scosse ancora di più il comune di Stabio perché il monitore – nel frattempo condannato a dodici anni di carcere (con sentenza pronunciata nell’agosto del 2017 dalla Corte delle Assise criminali) – era stato attivo anche nella Società federale di ginnastica del paese (Sfgs). E proprio nella palestra di Stabio era riuscito ad adescare alcune delle sue vittime. A distanza di qualche anno dai fatti è stato chiesto cosa si sia fatto e cosa si sta facendo. A porre i quesiti è il consigliere comunale leghista Sylvan Rusca il quale, tramite un’interrogazione, torna a parlare del tema. “È importante mai abbassare la guardia” rileva nel documento, e proprio a tal proposito interroga l’esecutivo “per capire se si sia davvero fatto qualcosa, se il Municipio in qualche modo eserciti della sorveglianza sulle società sportive del territorio”. Anche perché, sottolinea, “non parlarne e non vigilare è un errore”. Partendo dai fatti venuti alla luce nel settembre del 2016, Rusca chiede quali siano stati, ad oggi gli interventi ‘preventivi’ e di ‘sorveglianza’ da parte dell’esecutivo di Stabio. In tal senso, chiede inoltre se esista un referente a livello comunale che cura i rapporti con le società sportive. Diverse società sportive del cantone, annota in seguito, hanno integrato negli statuti delle chiare regole etiche e morali preventive, sotto forma di ‘contratto morale’ rispetto alla problematica della pedofilia in ambito sportivo. A tal proposito chiede dunque se la locale società di ginnastica abbia seguito gli stessi passi, se siano stati “modificati e aggiornati regolamenti, direttive, statuti o altro”. Con uno sguardo ai minori, il consigliere comunale leghista domanda inoltre se l’esecutivo sia a conoscenza se i piccoli attivi “nelle società sportive di Stabio vengano a loro volta sensibilizzati come consigliato dall’Aspi (la Fondazione della Svizzera italiana per Aiuto Sostegno Protezione Infanzia, ndr) e da Pro Juventute”. Infine: “Risulta, a chi deve verificare il rispetto dei requisiti minimi per poter svolgere attività sportiva con i minori, che nella stagione 2016-2017 e 2017-2018 alcuni gruppi facenti parte della Sfgs, svolgevano allenamenti senza monitori qualificati?”.