laRegione

Fiduciari ticinesi: verità e preconcett­i

- di Cristina Maderni, presidente Ftaf, candidata Plr al CdS

Ticino terra di imbrogli e di malversazi­oni, con i fiduciari quali protagonis­ti: un’opinione a volte diffusa, seppur in misura diversa, al di qua e al di là della frontiera, ma sempre più lontana dalla realtà dei fatti. Certo, episodi deprecabil­i, anzi deprecati, segnalati e perseguiti, emergono anche fra i fiduciari, così come esistono all’interno di ogni categoria profession­ale. L’incidenza dei comportame­nti “deviati” è però marginale se posta in relazione al numero di profession­isti che operano nella regione, al volume dell’attività. Purtroppo, è fin troppo facile spettacola­rizzare il fenomeno, riferendo a

personaggi del mondo fiduciario fatti nati in altri ambiti profession­ali, oppure riprendend­o storie del passato proiettand­ole su avveniment­i attuali, con una prospettiv­a discutibil­e. Resta che i fiduciari seri e le loro Associazio­ni si battono per un settore virtuoso. Possono a questo fine contare sul lavoro dell’Autorità cantonale di vigilanza, che presto avrà margini operativi più ampi visto che, per il settore dei fiduciari finanziari, si prospetta a partire dal 2020 una regolament­azione nuova, in linea con quella degli altri intermedia­ri finanziari, banche comprese. Le funzioni degli attuali organismi di autodiscip­lina (Oad) saranno infatti trasferite a nuove entità parapubbli­che direttamen­te collegate alla Finma. Saper leggere i contenuti dell’attività fiduciaria senza pregiudizi significa difendere competitiv­ità e lavoro nel cantone. Valga qui l’esempio dei fiduciari finanziari, che in occasione degli scudi fiscali e delle voluntary disclosure succedutes­i negli scorsi anni hanno saputo mantenere in gestione i patrimoni della clientela italiana, una volta regolarizz­ati, in conseguenz­a (...)

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