Fiduciari ticinesi: verità e preconcetti
Ticino terra di imbrogli e di malversazioni, con i fiduciari quali protagonisti: un’opinione a volte diffusa, seppur in misura diversa, al di qua e al di là della frontiera, ma sempre più lontana dalla realtà dei fatti. Certo, episodi deprecabili, anzi deprecati, segnalati e perseguiti, emergono anche fra i fiduciari, così come esistono all’interno di ogni categoria professionale. L’incidenza dei comportamenti “deviati” è però marginale se posta in relazione al numero di professionisti che operano nella regione, al volume dell’attività. Purtroppo, è fin troppo facile spettacolarizzare il fenomeno, riferendo a
personaggi del mondo fiduciario fatti nati in altri ambiti professionali, oppure riprendendo storie del passato proiettandole su avvenimenti attuali, con una prospettiva discutibile. Resta che i fiduciari seri e le loro Associazioni si battono per un settore virtuoso. Possono a questo fine contare sul lavoro dell’Autorità cantonale di vigilanza, che presto avrà margini operativi più ampi visto che, per il settore dei fiduciari finanziari, si prospetta a partire dal 2020 una regolamentazione nuova, in linea con quella degli altri intermediari finanziari, banche comprese. Le funzioni degli attuali organismi di autodisciplina (Oad) saranno infatti trasferite a nuove entità parapubbliche direttamente collegate alla Finma. Saper leggere i contenuti dell’attività fiduciaria senza pregiudizi significa difendere competitività e lavoro nel cantone. Valga qui l’esempio dei fiduciari finanziari, che in occasione degli scudi fiscali e delle voluntary disclosure succedutesi negli scorsi anni hanno saputo mantenere in gestione i patrimoni della clientela italiana, una volta regolarizzati, in conseguenza (...)