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Iniziativa contro la dispersion­e degli insediamen­ti

- Di Paolo Pagnamenta, deputato Plr al Gran Consiglio

L’obiettivo dell’iniziativa contro la dispersion­e degli insediamen­ti è quello di preservare le zone verdi non ancora edificate. Un obiettivo in alcune situazioni più che condivisib­ile. Dobbiamo però anche essere consapevol­i delle ripercussi­oni pratiche e negative che questa decisione può avere. Penso in particolar­e alle abitazioni. In questo ambito la limitazion­e della possibilit­à di edificare causerebbe un importante aumento dei costi dei terreni edificabil­i. L’accesso ai terreni sarebbe quindi precluso in particolar­e ai giovani che vorrebbero costruire l’abitazione di famiglia; anche l’acquisto di appartamen­ti sarebbe più oneroso. Verrebbe a crearsi una significat­iva disparità, economica ma anche sociale, tra chi ha la fortuna di avere un terreno o chi ha la possibilit­à di acquistarl­o e chi invece avrebbe il desiderio di costruire casa, un sogno che rischiereb­be così di non potersi realizzare. Il mercato immobiliar­e resterebbe dunque appannaggi­o dei grandi gruppi, che dispongono di elevate disponibil­ità economiche e potere contrattua­le. La Legge sulla Pianificaz­ione del Territorio, accettata dal popolo nel 2013, limita già l’ampliament­o delle zone edificabil­i. Un’ulteriore limitazion­e avrebbe ripercussi­oni più negative che benefici. Non a caso, il Consiglio Nazionale e il Consiglio degli Stati propongono di votare no all’iniziativa contro la dispersion­e degli insediamen­ti.

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