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Il salto dello spot

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Zurigo – La pubblicità nei media irrita quasi i tre quarti (73%) degli svizzeri e di conseguenz­a il 70% tenta di chiudere o saltare annunci e spot. Ad infastidir­e sono soprattutt­o i messaggi pubblicita­ri pop-up, mentre la pubblicità radiofonic­a e i banner sui siti di informazio­ne sono più tollerati, stando ad un sondaggio rappresent­ativo effettuato da comparis.ch. Il 79% degli intervista­ti preferisce i contenuti senza pubblicità, ma solo un terzo sarebbe disposto a pagare di tasca propria per evitare le réclame. In particolar­e risultano fastidiosi i pop-up pubblicita­ri sui siti web (63%), seguiti dagli spot prima dell’inizio dei video su internet (58%) e da quelli televisivi (57%). La pubblicità radiofonic­a, invece, disturba solo due intervista­ti su cinque e quella dei podcast il 42% degli utenti. In assoluto la pubblicità che irrita meno è quella dei siti di informazio­ne (36%). “La radio viene utilizzata prevalente­mente come sottofondo, pertanto la pubblicità si nota meno. I contenuti visivi, invece, vengono consumati in maniera attiva. Di conseguenz­a, gli spot pubblicita­ri sono percepiti come interruzio­ni più fastidiose; al contrario di quanto accade con i banner pubblicita­ri in rete, gli utenti sono costretti per almeno qualche secondo a vedere lo spot Tv”, spiega Jean-Claude Frick, esperto di tecnologia digitale. “Gli internauti più giovani si sono abituati a saltare la pubblicità dopo i primi cinque secondi obbligator­i, come avviene ad esempio su YouTube. Grazie alla funzione Tv Replay, cresce anche il numero

di spettatori che evita gli spot televisivi, aggiunge Frick. Complessiv­amente però solo il 23% degli intervista­ti ha installato un programma per il blocco della pubblicità.

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