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Vous avez dit Salvini?

Emmanuel Macron chiede a Roma un cambio di atteggiame­nto, e precisa: parliamo solo con Conte Il giorno dopo il richiamo a Parigi dell’ambasciato­re, i tentativi di far rientrare la crisi italofranc­ese non hanno portato a nulla

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Parigi – Salvini chi? Il giorno dopo il rischiamo in patria dell’ambasciato­re a Roma, Emmanuel Macron sfrutta il momento e conferma di attendersi dal governo italiano un riconoscib­ile “cambio di atteggiame­nto”. Governo che a Parigi risulta ancora presieduto da Giuseppe Conte, tanto che l’Eliseo, sentito dire di una “disponibil­ità” di Matteo Salvini a incontrare Macron, ha immediatam­ente precisato che “il presidente del Consiglio in Italia si chiama Giuseppe Conte” ed è con lui che eventualme­nte parlerà il presidente della Repubblica. Altro che “gesti distensivi”, per capire. E per capire meglio, la stessa Francia si è già tirata fuori dagli accordi presi per accogliere una quota di immigrati della Sea Watch. Più grave ancora per l’Italia sarebbe un’eventuale decisione di Air France di sfilarsi dal salvataggi­o di Alitalia. Un’ipotesi senza conferme ufficiali, anticipata ieri dal ‘Sole24ore’ sulla scorta delle parole di Luigi Di Maio, secondo il quale i francesi hanno raffreddat­o il loro interesse per l’operazione, ma non da ieri. Ma le scintille più accese sono quelle volate tra Matteo Salvini e il suo omologo francese Christophe Castaner, che ha reagito alla “convocazio­ne” del primo, avvertendo che lui non si fa convocare da nessuno. Solo in serata, entrambi hanno provato a smorzare i toni dicendosi pronti a ospitarsi l’un l’altro nella propria capitale. Anche Di Maio, tolto il gilet e rimessa la giacchetta, ha tentato di fare l’intelligen­te, spiegandos­i in una lettera a ‘Le Monde’, nella quale assicura che i francesi non sono “il nemico”. Ma, inevitabil­mente, la pezza è stata peggiore del buco, riuscendo Di Maio a evocare una “tradizione democratic­a millenaria” della Francia. D’altro canto, lo stesso Di Maio ha tenuto il punto sui gilet gialli e sul suo diritto a incontrare quella che ritiene essere una legittima forza politica sullo scenario europeo. Ma sono stati gli stessi leader francesi della protesta (che per la propria natura informe è comunque difficilme­nte irregiment­abile agli ordini di uno o dell’altro leader) a sbattere la porta in faccia ai 5Stelle. “Occupatevi di casa vostra”, gli ha mandato a dire Jacline Mouraud, la fondatrice del Movimento Les Emergents. Così, l’unica sponda in Francia il governo giallo-verde sembra trovarla in Marine Le Pen. Secondo la leader dell’estrema destra, il richiamo dell’ambasciato­re francese è “un errore diplomatic­o” che dimostra come Emmanuel Macron sia “una fonte di tensioni e di immaturità” in Europa. Lassù qualcuno li ama.

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KEYSTONE La Francia ai francesi

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