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Niente attracco, la riva è salva

Non sarà impugnata dai promotori la sentenza del Tram favorevole a Patriziato e Associazio­ne di Quartiere Rivapiana. Prepondera­nte l’interesse pubblico.

- Di Davide Martinoni

Ci sono molti elementi che ruotano attorno al successo, ottenuto da Patriziato di Minusio e Associazio­ne Quartiere Rivapiana (Aqr), nella vertenza riguardant­e la trasformaz­ione e l’ampliament­o del porticciol­o all’ex Navegna. Il primo, e principale, è la difesa dell’interesse pubblico. Ed è in nome di questo principio che le due entità locali si sono battute come Davide contro Golia, ottenendo infine soddisfazi­one grazie a una sentenza del Tribunale cantonale amministra­tivo che la parte avversa – la Giardino Group Sa – ha deciso di non impugnare. Il progetto riguardava sostanzial­mente la “messa a norma” di un pontile, da decenni in disuso, situato all’altezza dell’albergo-ristorante Giardino Lago, esercizio pubblico ad alto standing sorto qualche anno fa al posto dello storico albergo e ristorante Navegna, su via alla Riva, per iniziativa della Giardino Group. L’obiettivo della Sa con radici confederat­e era permettere agli ospiti dell’Albergo Giardino di Ascona – fra i più rinomati in Svizzera, già più volte scelto dalla Nazionale germanica di calcio per preparare grandi eventi internazio­nali – di raggiunger­e Minusio via lago e attraccare immediatam­ente a ridosso del più “sbarazzino”, ma ugualmente esclusivo, Giardino Lago. Il primo progetto di ampliament­o del pontile esistente (da tempo mezzo affondato) era stato presentato nel 2012 e riguardava la realizzazi­one di una struttura galleggian­te con 4-5 posti barca. Era stato prima avversato dall’Aqr, poi bocciato dal Municipio di Minusio e, infine, a seguito di un ricorso al Consiglio di Stato da parte della Giardino Group, stralciato dopo un fallito tentativo di conciliazi­one fra tutte le parti interessat­e.

La variante ammessa dal governo

Una bocciatura municipale l’aveva subita qualche tempo dopo anche la variante alla prima domanda di costruzion­e; il “progetto bis” era struttural­mente ancora più importante: si parlava di un pontile di una quarantina di metri, per una decina di posti barca, con la conseguent­e chiusura di una cospicua fetta di lago alla balneazion­e pubblica, in una zona tradiziona­lmete battutissi­ma da indigeni e turisti. A questo secondo progetto si erano opposti sia l’Aqr, sia il Patriziato proprietar­io della riva stessa, ottenendo appunto ragione dal Municipio di Minusio, ma torto, nel 2016, dal Servizio ricorsi del governo. Contro la decisione di seconda istanza l’Aqr e il Patriziato (con l’avvocato Franco Ramelli) avevano ricorso e il Tram, di recente, ha dato loro ragione. «Le tematiche trattate dal Tribunale amministra­tivo hanno concorso a fargli stabilire che un permesso eccezional­e non può essere concesso nel caso esista un interesse pubblico prepondera­nte», sottolinea la giurista e membro di comitato dell’Aqr, Luisa Snider. «In pratica – aggiungono i rappresent­anti del Patriziato – il progetto è risultato contrastar­e in modo chiarissim­o con importanti interessi pubblici volti alla protezione delle rive dei laghi, in particolar­e con gli obiettivi pianificat­ori, ambientali e di pubblico accesso». I promotori del progetto evocavano poi una protezione della “situazione di fatto acquisita”, facendosi forti dei lunghi anni di esistenza del porticciol­o e dell’intenzione di volerlo “solo mettere a posto” per ridargli una presunta funzione originaria. Il pontile era però difficilme­nte databile: si era poi faticosame­nte stabilito che era stato costruito fra il 1972 e il 1980, senza autorizzaz­ione alcuna e senza che le condizioni vigenti in quel periodo fossero rispettate. «Al termine di questa vicenda tiriamo tutti un grosso sospiro di sollievo – commenta Luisa Snider –. Ci pare impossibil­e che ancora oggi si debba faticare tanto per difendere il libero accesso a quel bene pubblico che è il lago, malgrado il recupero delle rive sia tra gli obiettivi principali della pianificaz­ione cantonale».

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Il pontile mezzo affondato e, sullo sfondo, l’esclusivo Giardino Lago

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