‘Il problema attuale? Il wc come alternativa al cestino’
Per sapere come stanno, a livello regionale, le cose, ci siamo rivolti a Gabriele Calastri, presidente del Consorzio depurazione acque del Verbano: «Quello delle nanoplastiche è un tema assai nuovo a livello svizzero e non esiste ancora una specifica legislazione che lo regoli – spiega il nostro interlocutore –. Di conseguenza non ci sono nemmeno indicazioni precise sul come agire e neppure una specifica tecnologia a livello di impiantistica oggi in grado di contrastare questa minaccia per l’ambiente. Come Consorzio ci siamo tuttavia attivati la scorsa primavera, contattando il Cantone per vedere come muoverci. Il Dipartimento (che di recente sul tema ha promosso una conferenza stampa) non ci ha fornito indicazioni precise al riguardo, anche perché la precedenza in questo momento va al Lago Ceresio. Noi, lo ricordo, siamo un ente esecutore al quale vengono delegati dei compiti e non abbiamo l’autonomia di un Comune che può farsi promotore di iniziative. Seguiamo la tematica, approfondita anche all’interno della delegazione, ma molto oltre non possiamo spingerci. Quello che ci preoccupa maggiormente è un altro problema: la cattiva abitudine di molti di utilizzare il wc come mezzo alternativo per smaltire i rifiuti solidi (come i bastoncini per la pulizia delle orecchie, gli assorbenti, i blister di medicinali ecc...). Questo è un problema serio, visto che genera lavoro supplementare agli addetti e ostacola il funzionamento delle apparecchiature di filtraggio nei depuratori. Occorre una campagna di sensibilizzazione. Non lasciamoci ingannare dalle etichette con la dicitura “biodegradabile” o “gettabile nel wc” e ricorriamo al cestino».